Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
rende noto che il Consiglio dei Ministri ha approvato questa mattina in via
definitiva il decreto legislativo che reintroduce l'obbligo di indicare lo
stabilimento di produzione o confezionamento in etichetta. Il provvedimento
prevede un periodo transitorio di 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta
Ufficiale, per lo smaltimento delle etichette già stampate, e fino a
esaurimento dei prodotti etichettati prima dell'entrata in vigore del decreto ma
già immessi in commercio.
L'obbligo era già sancito dalla legge italiana, ma è stato
abrogato in seguito al riordino della normativa europea in materia di
etichettatura alimentare. L'Italia ha stabilito la sua reintroduzione al fine
di garantire, oltre che una corretta e completa informazione al consumatore,
una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi
di controllo e, di conseguenza, una più efficace tutela della salute.
La legge di delega affida la competenza per il controllo del
rispetto della norma e l'applicazione delle eventuali sanzioni all'Ispettorato
repressione frodi (ICQRF).
"È un impegno mantenuto - ha commentato il Ministro
Martina - nei confronti dei consumatori e delle moltissime aziende che hanno
chiesto di ripristinare l'obbligo di indicare lo stabilimento. In questi mesi,
infatti, sono state tante le imprese che hanno continuato a dare ai cittadini
questa importante informazione. Continuiamo il lavoro per rendere sempre più
chiara e trasparente l'etichetta degli alimenti, perché crediamo sia una chiave
fondamentale di competitività e sia utile per la migliore tutela dei
consumatori. I recenti casi di allarme sanitario ci ricordano quanto sia
cruciale proseguire questo percorso soprattutto a livello europeo. L'Italia si
pone ancora una volta all'avanguardia".
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