Integrare i due programmi per misurare la sostenibilità del
settore vitivinicolo oggi esistenti, per definire un unico standard nazionale
di certificazione, che sia gestito in ambito di sistema di qualità e
costituisca un riferimento univoco per le produzioni italiane e per il mercato
internazionale.
Con questo obiettivo i ministri dell’Ambiente Gian Luca
Galletti e dell’Agricoltura Maurizio Martina hanno firmato un decreto
interministeriale che ha l’obiettivo di armonizzare i contenuti del Sistema di
Qualità Nazionale sulla produzione Integrata (SQNPI) del Ministero
dell’Agricoltura e del progetto “VIVA” (La Sostenibilità nella Vitivinicoltura
in Italia) del Ministero dell’Ambiente. Il nuovo sistema potrà in seguito
essere applicato ad altri comparti agricoli.
Il decreto istituisce per questo compito un Gruppo di lavoro
interministeriale di sostenibilità, di cui sono co-presidenti Giuseppe Blasi
(Capo Dipartimento per le politiche europee e internazionali e dello sviluppo
rurale del ministero dell’Agricoltura) e Francesco La Camera (Direttore
Generale per lo Sviluppo Sostenibile e per i rapporti con l’Europa e gli
Organismi internazionali del Ministero dell’Ambiente).
VIVA – La Sostenibilità nella Vitivinicoltura in Italia
nasce nel 2011 come progetto nazionale pilota, con lo scopo di misurare e
migliorare le prestazioni di sostenibilità della filiera vite-vino.
Grazie all’individuazione di quattro indicatori (aria,
acqua, territorio e vigneto), accompagnati dai relativi disciplinari, le
aziende che aderiscono al programma possono misurare l’impatto della loro
produzione in termini di sostenibilità ed intraprendere in tal modo un percorso
di miglioramento.
Il Sistema di Qualità Nazionale sulla produzione Integrata
(SQNPI) istituito con la legge 4 del 3 febbraio 2011 dal Ministero delle
politiche agricole, punta a definire e applicare, nel settore agroindustriale,
processi produttivi sostenibili in termini di basso impatto sulla salute
pubblica e l’ambiente, riducendo al minimo il ricorso a mezzi tecnici che hanno
un impatto sull’ambiente o sulla salute dei consumatori.
Fonte: Corriere Nazionale
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