L'Italia è ancora molto distante da una condizione di
sostenibilità economica, sociale, ambientale e istituzionale.
In particolare, il nostro Paese è indietro su
disoccupazione, povertà, disuguaglianze e degrado ambientale, mentre è
migliorato nel campo della salute, dell'alimentazione e dell'educazione, anche
se resta lontano dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable
Development Goals) che riguardano questi temi.
È questo il quadro che emerge dal Rapporto 2017
dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS): la maggiore rete di
organizzazioni che si occupano di sostenibilità in Italia, fondata all'inizio
del 2016 da Fondazione Unipolis e Università di Roma "Tor Vergata".
Intitolato "L'Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile" il rapporto è il risultato del contributo di
centinaia di esperti appartenenti alle organizzazioni che fanno parte
dell'ASviS, è stato presentato alla Camera dei Deputati e scatta una fotografia
delle condizioni dell'Italia rispetto alle varie dimensioni dello sviluppo
sostenibile.
Utilizzando indicatori sintetici e innovativi modelli
analitici, il documento illustra le tendenze in atto nelle 17 aree degli SDGs e
i potenziali scenari futuri in base alle diverse politiche adottate.
La conclusione principale è che se non si transiterà
velocemente ad un modello di sviluppo sostenibile sul piano sociale, economico
e ambientale l'Italia non raggiungerà i 17 SDGs: né quelli che prevedono una
scadenza al 2020, né quelli riferiti al 2030, sottoscritti il 25 settembre del
2015 nell'Agenda 2030 dell'Onu. Numerosi provvedimenti presi nell'ultimo anno,
pur andando nella giusta direzione, non garantiscono la necessaria
trasformazione del Paese e non lo metteranno in grado di rispettare gli impegni
internazionali come, ad esempio,
l'Accordo di Parigi. Inoltre, come osserva il presidente dell'Asvis
Pierluigi Stefanini, la distanza dagli altri Paesi europei resta troppo ampia e
sono ancora troppo forti in Italia le disuguaglianze territoriali,
socio-economiche e di genere.
Per questo, il rapporto propone misure di breve e medio
termine per portare l'Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile. In
particolare, consiglia di completare
l'iter di approvazione di alcune importanti leggi, come quella sul consumo di
suolo, quella sulla gestione delle acque e di strategie come quella energetica
e quella per la lotta ai cambiamenti climatici, che sono fondamentali per il
futuro del Paese. Appare, inoltre, essenziale rendere operativa la governance
della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile della quale la Presidenza
del Consiglio dovrebbe assumere il coordinamento e procedere con la
trasformazione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
(Cipe) in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile.
Fonte: CIA Italia
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