Roma, Hotel Nazionale
Sala Capranichetta, Piazza Montecitorio, 131
Il settore agricolo ed agroalimentare oggi deve affrontare
non solo la grande sfida di soddisfare la domanda di cibo di una popolazione in
crescita, ma deve garantire che il modo di operare sia sostenibile per le
generazioni future. Per tale motivo, l’uso degli agrofarmaci, nell’ambito
del sistema di produzione integrata, sta
acquisendo consensi come componente fondamentale di un’agricoltura sostenibile.
Ne discuteranno insieme ricercatori, docenti universitari, rappresentanti delle
Istituzioni e delle associazioni di rappresentanza nel corso del convegno
organizzato da Confagricoltura, con la collaborazione di Agrofarma e Compag,
“Tecnologie e strumenti a supporto dell’agricoltura:scienza e ragione alla base
di ogni decisione”, in programma martedì 26 settembre, a Roma presso l’hotel
Nazionale, sala Capranichetta, alle ore 10.
Le nuove tecniche produttive, le innovazioni tecnologiche a
livello industriale ed agricolo, la ricerca di nuovi principi attivi, hanno
prodotto rilevanti risultati anche in termini di quantitativi utilizzati. E sul
piano dei residui l’Italia dimostra di essere sempre un paese all’avanguardia,
anche in ambito europeo. Nonostante questo, spesso, non disponendo di
sufficienti informazioni sui sistemi di coltivazione, sui problemi legati alla
protezione delle colture, sulle rigorose procedure di autorizzazione a livello
europeo e nazionale, non viene illustrato all’opinione pubblica ed in
particolare ai consumatori, il ruolo che gli agrofarmaci svolgono nel garantire
una costante disponibilità di alimenti di buona e costante qualità a prezzi
accessibili.
Nel corso del convegno verrà evidenziato come il processo di
autorizzazione degli agrofarmaci preveda che qualsiasi sostanza, per poter
essere impiegata, debba essere sottoposta alla rigida valutazione da parte di
istituzioni scientifiche deputate a questo specifico compito dalle autorità sia
nazionali sia europee, a garanzia della salute dei cittadini e dell’ambiente, e
secondo metodologie e criteri scientificamente validati e definiti per legge.
Per tale motivo, in relazione a specifici dossier
riguardanti alcune categorie di agrofarmaci e alcuni principi attivi che
saranno discussi a breve a Bruxelles, è necessario che i decisori politici
italiani ed europei adottino scelte consapevoli. Altrimenti il rischio è che
l’agricoltura si troverà sempre più in difficoltà potendo disporre di un numero
sempre minore di principi attivi per la protezione delle colture e ciò anche a
fronte di indicazioni da parte degli organismi scientifici dell’Unione Europea
che non evidenziano pericoli per la salute umana.
Fonte: Confagricoltura
Nessun commento:
Posta un commento