L'associazione, promossa da Confagricoltura, ha l'obiettivo
di promuovere e coordinare la cooperazione e la collaborazione tra le imprese,
diffondendo la cultura dell'aggregazione e creando nuove reti di impresa.
Razionalizzare un sistema su cui Confagricoltura sta
lavorando da anni e sul quale detiene la leadership nel comparto
agroalimentare.
E' questo il motivo della nascita di "Made in
rete", l'associazione di categoria costituita il 16 novembre 2016 a Roma
su iniziativa dell'Organizzazione degli imprenditori agricoli, che riunisce le
imprese agricole, alimentari, agroalimentari e agroindustriali che hanno già
formato una "rete" o che intendono formarla.
"Confagricoltura lavora sullo strumento della 'rete'
dal 2012" ha spiegato il presidente Mario Guidi.
"Dal 2012 quando avviò un progetto specifico su questa
materia, a poco più di due di distanza dalla nascita del contratto di rete. Un
istituto che fino al 2014 ha subìto una continua evoluzione normativa, a cui
abbiamo lavorato anche noi molto e su cui stiamo lavorando ancora sotto il
profilo della semplificazione e della implementazione delle specificità del
settore agricolo".
Il successo di questo moderno strumento di aggregazione è
dimostrato dai numeri: 3.056 i contratti stipulati, 15.443 le imprese coinvolte
in tutte le regioni d'Italia, con la maggiore concentrazione in Lombardia
(2.647), Emilia Romagna (1.509), Toscana (1.544), Veneto (1.373), Lazio (1.342)
e Puglia (950).
Tra i settori interessati, il 38% è rappresentato dai servizi,
il 37% da industria/artigianato, l'11% da agricoltura/pesca, il 9% dal
commercio, il 4% dal turismo e l'1% da altri comparti.
Nell'agroalimentare sono stati stipulati ad oggi circa 450
contratti, che hanno coinvolto circa 2mila imprese, di cui 1.450 del comparto
agricolo. Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Toscana le regioni con il maggior
numero di imprese.
Oltre 70 i contratti seguiti direttamente da
Confagricoltura.
"Siamo convinti - ha affermato il presidente
dell'associazione Marco Caprai - che per crescere ed aumentare la propria
competitività, l'agroalimentare debba fare network, superando i confini tra i
vari comparti, al fine di realizzare un sistema più moderno e innovativo.
E il contratto di rete è lo strumento ideale per fare
questo, perché consente di fare massa critica, avere più potere contrattuale,
razionalizzare i costi, ottimizzare le risorse, accorciare la filiera,
garantire lavoro trasparente, condividere idee e know how: raggiungere insomma
obiettivi che difficilmente potrebbero essere conseguiti da soli".
"Credo nello strumento della rete d'impresa e ne ho
provato direttamente i benefici - ha aggiunto la vicepresidente di "Made
in rete" Gabriella Fantolino - perché, grazie alla sua flessibilità,
consente a noi imprenditori di scegliere liberamente come lavorare".
Ai vantaggi che derivano da questo nuovo orizzonte
imprenditoriale, si aggiungono, infatti, quelli relativi alla forma giuridica
della rete d'impresa. "A fronte delle numerose difficoltà legate ad altre
forme di aggregazione - ha spiegato il direttore generale Luigi Mastrobuono -
la rete è un unicum nel panorama nazionale per flessibilità e semplicità:
consente, infatti, di mantenere intatta la propria individualità d'impresa, pur
condividendo risorse e progetti".
In questi anni l'Organizzazione agricola, che ha creduto da
subito nelle grandi opportunità che lo strumento del contratto di rete offriva
in termini di modernità e semplicità per superare la frammentazione del nostro
sistema produttivo, ha fornito attività di assistenza e consulenza legale nella
redazione e gestione dei contratti, ha creato una piattaforma informativa,
formato 31 manager di rete, realizzato una comunità professionale, organizzato
incontri formativi e informativi sul territorio e lavorato alla normativa
agricola.
Questa grande esperienza maturata sul campo ha fatto sì che
oggi a Confagricoltura venga riconosciuta la leadership su questa materia nel
settore agroalimentare anche da enti esterni, ministeri, università, istituti
di ricerca, che sempre più spesso ne chiedono la consulenza.
"Made in rete" è lo strumento per consolidare
questa leadership. Un'associazione nata per favorire, promuovere e coordinare
la collaborazione e la cooperazione tra le imprese, per diffondere la cultura
dell'aggregazione e creare nuove reti d'impresa.
Per questo la nuova associazione che, oltre alle imprese
associa le sedi provinciali e regionali di Confagricoltura e ministeri,
università e enti di ricerca, non si limiterà a fornire consulenza
contrattuale, ma accompagnerà le aziende nello sviluppo dei loro progetti.
Assistendo gli associati nell'individuazione degli interessi
da rappresentare nelle competenti sedi istituzionali, elaborando studi e
ricerche, organizzando incontri, seminari, convegni e workshop, stipulando
convenzioni con istituzioni pubbliche e private, realizzando corsi di
formazione e favorendo l'internazionalizzazione, anche attraverso la
partecipazione delle reti d'impresa alle missioni organizzate da
Confagricoltura.
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