Barilla,
Divella, La Molisana: ecco cosa si sta muovendo nel mondo del grano duro dopo
l'emanazione del decreto sui contratti di filiera da parte del ministro alle
Politiche agricole Maurizio Martina.
Il
decreto del ministro Maurizio Martina che regolamenta il premio da 100 euro ad
ettaro per gli investimenti in grano duro legati ai contratti di filiera,
firmato lo scorso 26 ottobre 2016, dopo aver ricevuto l'avallo della Conferenza
Stato-Regioni il 29 settembre 2016, ed atteso a breve alla pubblicazione in
Gazzetta ufficiale, ha scatenato la reazione dei produttori di grano duro del
Mezzogiorno d'Italia.
Tutti
pronti ad aderire a contratti di filiera, pur di mettere al sicuro il prezzo
della materia prima e ad intascare il nuovo aiuto che verrà dispensato con il
criterio del de minimis.
Al
momento, oltre al rinnovo in corso del contratto di filiera con Barilla, si
registrano altri due importanti player nazionali della pasta secca in corsa per
i contratti di filiera: La Molisana di Campobasso e la Divella di Rutigliano
(Bari), che pagherà prezzi minimi tra i 27 ed i 28 euro al quintale.
Vincenzo
Divella, presidente della major pugliese annuncia: "Dopo il contratto di
filiera già siglato con il Consorzio agrario di Lucera, mi preparo da domani a
firmarne altri ancora in capo a commercianti, nei vari territori di
approvvigionamento dalla Basilicata alla Puglia: grazie all'incentivo
psicologico del Governo dell'aiuto ad ettaro, molti agricoltori si stanno
convincendo dell'utilità di questa forma di protezione del reddito".
Divella
inoltre dichiara: "Di questo passo credo che molto presto il plafond
previsto per questa campagna dal Governo (3 milioni di euro Ndr) andrà a
talmente tanti beneficiari, che finirà per abbassare di fatto il premio ad
ettaro: poco male, perchè in compenso avremo molti più agricoltori che potranno
comunque beneficiare dei prezzi dei contratti di filiera, il che è un bene per
tutti, a cominciare da noi pastificatori che riceveremo una materia prima di
alta qualità".
"La
Op Cereali centro Sud, il 20 ottobre scorso ha perfezionato un accordo di
filiera con La Molisana per la prossima campagna" riferisce Luigi Roberto
Pinti, presidente e fondatore della Op Cereali centro Sud, che in Molise
associa 600 agricoltori, mediante sette cooperativee quattro stoccatori.
"A
tal proposito, La Molisana ha indetto una conferenza stampa per illustrare i
termini dell'accordo per il prossimo 10 ottobre alle ore 11.00" continua
il presidente Pinti.
In
quella sede si apprenderanno i numeri e i prezzi minimi dell'operazione made in
Campobasso.
Da
Campobasso a Benevento, dove lo scorso 5 novembre la Agrisemi Minicozzi è
ufficialmente tornata su piazza per il Contratto di filiera grano Aureo di
Barilla.
Agrisemi
Minicozzi, azienda sementiera, è uno dei tre delegatari di Barilla sul
territorio del Centro Sud, con il compito di selezionare il seme certificato
per la risemina e consegnare al tempo stesso la varietà aureo al molino Barilla
di Altamura di Puglia, da dove la granella affluisce poi al pastificio Voiello
di Caserta.
Su
questo accordo non si hanno ancora notizie ufficiali sui prezzi minimi che
verranno praticati in questa campagna.
Nell'annata
agraria 2016-2017 Agrisemi Minicozzi conta di raggiungere i 4mila ettari
investiti a grano duro aureo nella sola Campania, come già accaduto nel
2014-2015, quando si riuscì a portare al molino quasi 140mila quintali di
granella di altissima qualità, con tenore proteico medio del 14,5% e con punte
anche del 16%.
Vincenzo
Minicozzi, responsabile marketing della Agrisemi Minicozzi, sottolinea:
"L'obiettivo è quello di superare questi quantitativi già dalla campagna
cerealicola 2017-2018".
E se
Barilla riparte alla grande, Divella non è da meno: "Con i contratti di
filiera di questa annata agraria - afferma Vincenzo Divella - contiamo di pagare
prezzi minimi da 27 a 28 euro al quintale, a seconda degli areali di produzione
(collina o pianura) e del tenore di proteine che ci attendiamo, dal 13 al 14%.
E voglio assicurare gli agricoltori che sono al sicuro: come in una botte di
ferro".
Oltre
al prezzo minimo c'è il premio che Divella pagherà a chi riesce a produrre un
più alto tenore di proteine: "Ma nel caso i prezzi di mercato saranno
maggiori dei prezzi minimi dei contratti di filiera - afferma Divella -
pagheremo prima la differenza di prezzo tra i primi ed i secondi, ed in più i
premi legati alla qualità del grano duro".
La
Divella, inoltre, si farà carico dei costi di stoccaggio del grano duro.
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