Il sistema sarà obbligatorio dal primo gennaio 2017, ma c'è
ancora molto da fare per colmare le lacune. Parla Palma Esposito, responsabile
area vitivinicola di Confagricoltura.
Dal primo gennaio 2017 scatta l'obbligo dei registri
telematici nel settore vitivinicolo.
Tutte le aziende si devono adeguare, anche se la situazione,
ad oggi, presenta ancora alcune difficoltà. I benefici sono indiscutibili in
termini di semplificazione e snellimento, per questo è necessario cogliere
questa importante opportunità. L’intervistata Palma Esposito, responsabile
settore vitivinicolo di Confagricoltura, sul tema della dematerializzazione dei
registri, relativamente a benefici, criticità e ruolo delle associazioni
agricole in questo cambiamento radicale del sistema.
L’obbligo del registro telematico scatterà dal prossimo
primo gennaio. Ad oggi, qual è la situazione in avvicinamento al primo gennaio?
"Il periodo di avvicinamento al primo gennaio è
fondamentale per partecipare alla fase di sperimentazione del registro
telematico. E' utile alle aziende per familiarizzare con il nuovo strumento ed
è utile all'amministrazione per testare il sistema. Il periodo della vendemmia
e della vinificazione è il momento più critico dell'anno, dove le operazioni si
moltiplicano e le criticità potrebbero emergere. A oggi sappiamo che c'è stato un
aggiornamento del programma al 20 ottobre, ma non tutte le softwerhouse sono
pronte per recepire la nuova versione.
Occorre quindi ancora affinare la procedura. Da parte delle
aziende le difficoltà non mancano".
Come le aziende vitivinicole si stanno avvicinando a questo
radicale cambiamento?
"Ad un primo impatto tutte le novità spaventano.
Maggiore è la conoscenza e meno complicato appare il passaggio.
Tuttavia le aziende non hanno ancora a disposizione un
programma completamente definito e non è facile a queste condizioni e a pochi
giorni dall'entrata in vigore dell'obbligo gestire il cambiamento.
Sul territorio si moltiplicano gli incontri formativi, le
aziende vogliono essere preparate ma il numero di quelle che stanno
sperimentando è ancora basso".
Quali sono i benefici che porterà la dematerializzazione dei
registri vitivinicoli?
"Il nuovo sistema concentra in un solo registro tutti i
registri che la cantina è obbligata a tenere, rappresentando di fatto una sorta
di gestione aziendale per tutte le entrate e uscite. Nel lungo periodo, a
regime, diminuiranno le visite ispettive in azienda perché l'amministrazione
potrà verificare le informazioni direttamente dal web".
Che tipo di criticità si stanno verificando in questo
processo?
"Sicuramente il fatto che il sistema non sia ancora ben
definito, oltre al fatto che a oggi riscontriamo ancora una partecipazione non
sufficiente alla sperimentazione delle aziende".
Come Confagricoltura, che ruolo vi state ritagliando come
associazione in questo processo?
"Il nostro ruolo è sicuramente di formativo,
informativo e di sostegno alle aziende. Organizziamo corsi specifici per
consentire alle aziende di avvicinarsi in maniera più consapevole al nuovo
sistema. Rappresentiamo in sede nazionale presso le amministrazioni le
criticità che le aziende riferiscono circa la sua implementazione".
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