
Le coltivazioni, quindi, sono stressate da caldo e afa, dopo
un periodo di estrema variabilità climatica, segnato prima da gelate e poi da
grandinate e bombe d’acqua. Una situazione agronomica che provoca la
maturazione simultanea delle produzioni in campo, con difficoltà ad organizzare
la raccolta, anche a causa dell’abrogazione dei voucher, e problemi di
assorbimento da parte del mercato, nonostante la tendenza all’aumento dei
consumi provocata dalle alte temperature. Ora l’abbassamento delle falde e lo
scarso livello dei bacini preoccupano le imprese agricole che si preparano ad
affrontare tre mesi bollenti e decisivi per i raccolti estivi ed autunnali con
una disponibilità idrica insufficiente. Un’evidente anomalia che conferma i
cambiamenti climatici in atto che in Italia si manifestano con ripetuti
sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla
siccità all’alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate anche da
grandine, con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci
anni ha subito danni per 14 miliardi di euro a causa delle bizzarrie del tempo.
Fonte: Coldiretti Giovani Imprese
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