Nelle aree colpite dal terremoto é crollato del 15% il
raccolto di grano - per effetto congiunto del maltempo e della riduzione dei
terreni seminati dopo le scosse - mentre la produzione di latte è calata del
20% anche per stress, decessi e chiusura delle stalle. Inoltre, a quasi dieci
mesi dalla prima scossa sono ancora sfollati quasi la metà degli animali
sopravvissuti che non possono ancora essere ospitati nelle stalle provvisorie
che sono state realizzate e rese operative al 55% del fabbisogno. E' quanto
stima la Coldiretti all'incontro denominato #granodellariscossa con centinaia
di agricoltori di tutte le zone terremotate presso la Fattoria Fucili a San
Severino Marche, per mietere le "prime spighe della rinascita". Il
sisma che ha colpito Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche "non ha però
scoraggiato - prosegue Coldiretti - agricoltori e allevatori i quali, al prezzo
di mille difficoltà e sacrifici, sono riusciti a garantire la produzione della
maggior parte delle tipicità. E' il caso della pregiata lenticchia di
Castelluccio, salvata grazie a un impegno straordinario per garantire le semine
nonostante le difficoltà alla rete viaria. E sulle tavole rimane anche il
ciauscolo, il salame spalmabile marchigiano, seppur con un calo di produzione
del 15%, a causa del crollo dei laboratori di trasformazione. Lo stesso
discorso vale per il pecorino dei Sibillini. Salve anche altre specialità, come
la patata rossa di Colfiorito, il tartufo, lo zafferano, il prosciutto di
Norcia Igp, la cicerchia".
Secondo i dati Coldiretti, sono 292mila ettari i terreni
agricoli coltivati nei 131 comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo,
con imprese per il 96,5% a gestione familiare.
"Occorre accelerare nel completamento delle strutture
provvisorie necessarie alla sopravvivenza delle aziende e alla ripresa del
lavoro e dell'economia del territorio", ha affermato il presidente della Coldiretti
Roberto Moncalvo nel sottolineare "che nell'immediato occorre un impegno a
livello di promozione per riportare i turisti italiani e stranieri in queste
aree".
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