Un articolo, pubblicato su una rivista specializzata, ha
analizzato alcuni dati riguardanti il settore agricoltura. Gli infortuni sono
diminuiti dal -9% dal 2014 al 2016. Tuttavia, resta molto alto il numero di
infortuni causati dall'utilizzo del trattore, in particolare, causati dal
ribaltamento del mezzo: 2 morti su 3, il 40% dei quali riguarda lavoratori con
più di 65 anni di età, il 80% riguarda lavoratori con più di 50 anni. Dal 2008,
anno in cui sono state introdotte le "Nuove tabelle delle malattie
professionali", si denota un aumento delle denunce per malattie
professionali che riguardano, quasi esclusivamente, l'apparato
muscolo-scheletrico (artriti, ecc): 2000 denunce nel 2008, quasi 12600 nel
2016. In aumento, circa il 14% del totale, anche le denunce di malattie da
sindrome del tunnel carpale. Secondo l'articolo, la Legge n. 199/2016
("Legge anti-caporalato"), inserendo tra gli indici di sfruttamento,
la "sussistenza di non-adempimenti alla normativa in materia di tutela
della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro", vuole far sì che vi sia
una maggiore attenzione alla sicurezza nel settore agricolo. Effettivamente, la
sensibilità nei confronti della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori,
deve aumentare. Tuttavia a mio parere, non ci si può limitare ad una mera
applicazione della normativa (ad es. il D.Lgs 81/08). Bisogna tenere in dovuta
considerazione le caratteristiche del settore agricolo, specialmente della sua
"dinamicità". Si dovrebbe anche comprendere che per raggiungere
l'obiettivo è necessaria la collaborazioni tra più parti, ovvero tra gli
operatori del settore (Datori di lavoro), Organi di Vigilanza (ai quali va
riconosciuto il ruolo di controllori e non di "nemici" ed ai quali va
riconosciuta la disponibilità al dialogo) e professionisti del settore
"Sicurezza nel lavoro".
Ing. Giuseppe Cacucci
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