"Cerchiamo soluzioni per dare più valore alle nostre
produzioni, invece di lamentarci: dobbiamo superare i limiti del sistema che,
ormai è evidente, non sono congiunturali ma strutturali". E' l'appello di
Marco Eleuteri, consigliere con delega alla funzione commerciale e marketing di
Op Armonia, nel commentare il trend della campagna delle drupacee,
complessivamente poco soddisfacente per gli operatori italiani. Eleuteri sprona
il settore a rimboccarsi le maniche e a cambiare approccio: "Puntualmente
e ormai da diversi anni, proprio alle drupacee va riconosciuto il ruolo di
testimonial di eccellenza dell'inadeguatezza del sistema ortofrutticolo
italiano", esordisce. "A queste referenze va anche riconosciuto il
merito di essere stimolanti in un Paese di opinionisti come il nostro, visti i
tanti commenti e le tante spiegazioni che noi operatori noiosamente,
superficialmente e, soprattutto, inutilmente ci prodighiamo a fare sul perché
le cose non vanno bene: troppo freddo, troppo caldo, la frutta non è buona, la
gente non ha i soldi, è colpa della Spagna e chi più ne ha più ne metta".
"La ricorrenza delle situazioni di crisi e le
condizioni meteorologiche di quest'anno, particolarmente favorevoli sia per la
produzione che per il consumo, rendono del tutto evidente che i limiti del
sistema non sono congiunturali ma strutturali", incalza Eleuteri.
"Quest'anno la frutta è mediamente molto buona - dalle nostre analisi
mediamente 2 punti di grado brix in più rispetto al 2016, un'enormità - perché
ha fatto freddo in inverno e la primavera fino ad ora è stata poco piovosa;
inoltre la produzione nei più importanti areali produttivi meridionali è
migliore e maggiore rispetto all'anno scorso. Non solo: il clima di questa
seconda metà di maggio e quello atteso per i primi giorni di giugno è
favorevole, piove poco e in tutto il Paese le temperature sono superiori alla
media di periodo, il che dovrebbe favorire i consumi di frutta di
stagione".
Nonostante queste premesse, però, "il mercato è pesante
e le quotazioni, a parità di periodo, sensibilmente più basse di quelle degli
ultimi anni, con un malessere crescente tra gli operatori mediterranei di
frutta estiva con nocciolo: se gli italiani piangono, gli spagnoli non
ridono".
"I tedeschi da una decina di giorni - annota Eleuteri -
pagano 80-90 centesimi i cestini di nettarine di calibro C 0,80/0,90 e qualcosa
meno le pesche: noi ci lamentiamo, ma continuiamo a produrre e offrir loro i
prodotti; è colpa dei tedeschi o nostra? Il mercato non fa beneficenza. Ed è
inutile lamentarsi".
Passando ad analizzare l'offerta di Armonia, il manager
sottolinea che "per ciliegie, pesche, nettarine, albicocche, abbiamo da
diversi anni avviato un processo di miglioramento qualitativo dell'offerta
guidato primariamente dall'aspetto gustativo, intervenendo sia nella fase di
produzione che in quelle di confezionamento e commercializzazione, utilizzando
comunicazione e marketing per esaltare le caratteristiche gustative, piuttosto
che la territorialità, la salubrità o le proprietà nutrizionali della
frutta".
"Un lavoro lento e difficile - lo definisce Eleuteri -
perché i tempi dell'agricoltura sono tempi necessariamente lunghi e perché sulla qualità intrinseca
della frutta incidono tante variabili spesso ingovernabili, come quelle legate
agli effetti climatici, Ma questo fa parte del gioco, e rispettandone le regole
cerchiamo di fare del nostro meglio. Continuiamo ad investire molto sulla linea
premium DolceFrutta con una proposta dinamica e innovativa, che cerca di
rendere i prodotti molto appetibili al consumo esaltandone essenzialmente il
gusto e facendo leva sulla capacità nutrizionale insita nei colori stessi del
frutto messi in risalto dalla confezione stessa, puntando su bontà, bellezza,
salute. Allo stesso tempo, cerchiamo di non disattendere la promessa che
implicitamente facciamo al consumatore con le nostre confezioni, utilizzando
solo frutta buona, bella, e salutare; la fidelizzazione di un numero crescente
di consumatori è la riprova più evidente che stiamo andando nella giusta direzione".
Tra le novità di quest'anno spicca l'albicocca, "frutto
oggetto di un'innovazione varietale importante; abbiamo deciso di monitorare le
zone produttive più vocate - Canosa e l'alta Puglia, il Metapontino, la piana
di Sibari - e scegliere per la nostra DolceAlbicocca, a seconda del momento, la
migliore varietà e la miglior area di produzione, utilizzando il vecchio
sistema dell'assaggio sul campo e preservando il buon aspetto della frutta
confezionando tutto il prodotto a mano, senza passaggio in macchina, vista
l'estrema delicatezza: i risultati sono soddisfacenti e sono sicuro che possono
ulteriormente migliorare".
Grandi passi in avanti - dice ancora Eleuteri - anche per
DolceCiliegia, una linea che ci sta dando grande soddisfazione e di cui
utilizziamo per l'80% la varietà Ferrovia coltivata in Puglia. Quest'anno oltre
alla confezione da 350 e 500 grammi, abbiamo inserito una nuova referenza da
800 grammi, una declinazione del nostro Traditional fruit basket - la linea di
cestini in cartone sviluppata in collaborazione con International Paper - che
già dai primi test di vendita sta dimostrando un elevato apprezzamento da parte
dei consumatori".
Autore: Marco Eleuteri
Fonte: Italiafruit News
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