Accanto alle nere e dolcissime ciliegie ed ai croccanti
“duroni” vi sono altre tipologie di ciliegie che, per il loro sapore, vengono
identificate come “acide”.
Da un punto di vista botanico si tratta di specie
differenti: Prunus avium comprende tutte le varietà di ciliegie dolci mentre le
acide appartengono al Prunus cerasus.
Oltre al sapore dei frutti le due specie si differenziano
anche per le dimensioni dell’albero che risulta nettamente inferiore per Prunus
cerasus.
All’interno della specie Prunus cerasus possiamo poi
suddividere le varietà in tre gruppi, che presentano frutti con caratteristiche
differenti:
le amarene con polpa e succo di colore chiaro, sapore
amarognolo e leggermente acido, le più adatte per il consumo fresco
le marasche con frutti piccoli di colore rosso-nerastro,
come la polpa, dal sapore molto acido e amaro;
le visciole dalla polpa e succo di colore rosso intenso, con
sapore abbastanza dolce.
Con la parziale eccezione delle varietà di visciole, le
piante di ciliegio acido sono generalmente molto produttive. Questo perché la
maggioranza delle varietà sono autofertili, cioè il fiore può venir fecondato
dal polline della stessa pianta. Di conseguenza una sola pianta, anche in
condizioni climatiche non ottimali durante la fioritura, è in grado di
fruttificare abbondantemente.
Mentre le piante di ciliegio dolce hanno un periodo
giovanile spesso molto lungo, le ciliegie acide sono in grado di fruttificare
anche abbastanza presto. Se lasciamo crescere liberamente la pianta, limitando
al minimo la potatura nei primi anni, sui rami di un anno si formeranno
numerose gemme a fiore. Di conseguenza la fruttificazione inizierà fin dal
secondo–terzo anno dopo la piantagione.
Storia dell’Amarena Fabbri: le origini della “Marena con
Frutto”
Era il 1905 quando Gennaro Fabbri, rilevando una vecchia
drogheria a Portomaggiore (in provincia di Ferrara), dava inizio all’attività
della “Premiata Distilleria Liquori G.Fabbri”, inizialmente specializzata in
liquori di diverso tipo.
Nonostante un discreto consenso iniziale, il vero successo
arrivò dopo circa un decennio, quando Gennaro decise di spostare l’intera
attività a Bologna, nella palazzina sulla via Emilia
che ancora oggi ospita la sede dell’azienda Fabbri. Qui
nasceva, esattamente 100 anni fa, la celebre Amarena che da allora delizia i
palati di grandi e piccini.
Nata da un’idea di Rachele Buriani, moglie di Gennaro, la
lavorazione della famosa “Marena con Frutto” era inizialmente destinata ai soli
mesi di Giugno e Luglio. Eppure, nonostante questa limitazione temporale,la
ricetta di Rachele divenne in breve tempo un successo.
La notorietà della “Marena con Frutto” fu dettata, oltre che
dalla sua bontà, anche dall’uso dei raffinati vasi in ceramica che, oggi come
allora, custodiscono il delizioso sciroppo.
L’amarena, qualcosa in più
A 832 metri sul livello del mare, la primavera arriva dopo
la metà d’aprile e la natura offre il meglio dei colori che in pochi giorni da
tenui diventano più incisivi, fino alla grande esplosione del bianco rosato dei
ciliegi, dei pruni, dei meli, dei peri e delle amarene.
Le amarene di Uschione sono le più ricercate. Rosse, lucide
al riflesso del sole, più piccole delle ciliege ma più succose e quando si
morde il sapore fresco, avvolge le papille gustative. Sarà per questo, sarà per
la capacità della pianta di adattarsi al clima e ai terreni, sarà perché non ha
bisogno di particolare manutenzione, saranno le proprietà medicinali, sta di
fatto che davanti alle stalle di Uschione, Quarantapan, Pescieda o Piasclonch,
e non solo, l’amarena è presente. La
loro raccolta inizia alla metà di luglio, quando i castani sono in fiore. Segue
un preciso rituale: il frutto va staccato con il gambo, raccogliendo solo i
frutti maturi evitando di rompere i rami.
I frutti vengono usati per la produzione di sciroppi, confetture e sono
ricchi di vitamina C e B. I peduncoli dei frutti, raccolti a piena maturazione
e lasciati essiccare al sole, hanno proprietà diuretiche. Inoltre se alla
macerazione in vino delle foglie per 15-20 giorni, si aggiunge alcool e una
soluzione zuccherina, si ottiene un ottimo liquore. L’amarena, insieme alle prugne gialle, sono
risorse che meritano attenzione perché hanno costituito una ricchezza primaria
nella catena alimentare contadina.
Nessun commento:
Posta un commento