
L'indagine è stata
condotta anche tramite videoriprese fatte lungo gli itinerari e presso
un'azienda agricola del Barese dove venivano impiegati i braccianti. La
manodopera proveniva prevalentemente dalle province di Brindisi e Taranto e
sarebbe stata sfruttata con minacce ed intimidazioni, subite per via dello
stato di bisogno e di necessità da parte ai lavoratori che sarebbero stati
costretti a prestazioni superiori a quelle previste, a fronte di retribuzioni
palesemente sproporzionate e all'obbligo di pagare giornalmente somme di denaro
ai presunti caporali per l'attività di intermediazione.
Fonte: Ansa.it
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