“Giungono segnalazioni di casi di messa in vendita al
pubblico di clementine calabresi a 50 centesimi al chilogrammo. Un importo che
non copre i costi vivi di produzione, lavoro, imballaggio e trasporto che
devono sostenere le aziende e le cooperative agricole. Questa dinamica innesca
la depressione delle quotazioni all’origine, in una logica, incomprensibile, al
ribasso che penalizza le imprese agricole”. Lo evidenzia la Cia-Agricoltori
Italiani ponendo l’accento sull’iniziativa commerciale di una catena della Gdo,
in atto in questi giorni. Sottolinea la Cia “sosteniamo da sempre la necessità
di applicare correttamente -anche in ambito comunitario- la regolamentazione sulle
pratiche commerciali sleali di cui l’Italia si è dotata. Siamo preoccupati
-conclude la Cia- dalle scelte di alcune catene, a cui fa riferimento il caso
portato ad esempio, perché, per le organizzazioni agricole, la Gdo è e deve
essere un importante alleato per le politiche di filiera che rafforzino e
valorizzino i prodotti agricoli italiani di qualità”. CIA Agricoltori Italiani
Confagricoltura: "Vendite sottocosto di clementine nei
supermercati è economicamente scorretto"
“Abbiamo appreso di casi di messa in vendita al pubblico di
clementine calabresi a 50 centesimi al kg. L’importo non copre certo i costi di
produzione, lavoro, imballaggio e trasporto che devono sostenere le aziende
agricole. Così si deprimono le quotazioni all’origine, in una politica al
ribasso che strangola le imprese produttrici”. Lo sottolinea in una nota
Confagricoltura.
Osserva Confagricoltura: “Abbiamo sempre sostenuto la
necessità di applicare correttamente – anche possibilmente in un quadro
comunitario come dovrebbe prevedere a breve Bruxelles – la regolamentazione
sulle pratiche commerciali sleali di cui l’Italia si è già dotata. Siamo
rammaricati dalle scelte di alcune catene, a cui fa riferimento il caso
suddetto, perché, per noi, la GDO è e deve essere un prezioso alleato per
politiche di filiera che rafforzino e valorizzino i prodotti agricoli di
qualità”.
Grido d’allarme dei produttori calabresi di clementine. Sui
banconi di alcuni supermercati – in particolare aderenti a Unicoop Firenze – le
clementine sono state messe in vendita al prezzo di 50 centesimi al chilo
ovvero ad una quotazione inferiore al costo di produzione e questo fuori da
qualsiasi promozione o offerta speciale.
“Un prezzo del genere per un prodotto salubre e di qualità
come la clementina calabrese, un prodotto che comporta lavoro, fatica e cura
dei dettagli per chi lo produce è un’offesa all’agricoltura, alla dignità
dell’agricoltore ma anche al buon senso” afferma il presidente del Consorzio
della Clementina Calabrese IGP Giorgio Salimbeni.
“Non possiamo fare i produttori a queste condizioni, a
ricavo zero, per di più – sottolinea Salimbeni – in un’annata che registra una
produzione inferiore al 30% rispetto alla media ma che presenta frutti di
ottimo livello qualitativo. Un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, rispettosa
delle regole sul lavoro non può essere trattata così. Queste politiche della
GDO non solo ci mettono in ginocchio ma alimentano i delinquenti, il
caporalato, la cattiva agricoltura con cui noi non vogliamo avere nulla da
spartire. Servono regole, il ministro Martina deve fare qualcosa”.
Il caso ha raggiunto le rappresentanze nazionali
dell’ortofrutta. Antonio Schiavelli, presidente del’Unione Nazionale dei
Produttori UNAPROA, infatti aggiunge: “Praticare prezzi così al ribasso è un’operazione
che non sta in piedi. La depressione del valore di un prodotto di eccellenza
come la clementina calabrese è un danno per tutta la filiera, danneggia la
stessa grande distribuzione che si fa del male da sola appiattendo la
marginalità a livelli inesistenti. Per i produttori poi è un segnale
bruttissimo, significa che non c’è consapevolezza, manca rispetto per il lavoro
in campagna, significa che non si coglie il valore di un prodotto e non si
vuole vedere l’eticità di un prodotto coltivato secondo le regole”. “È
necessario a questo punto un cambiamento radicale, altrimenti – conclude il
presidente UNAPROA – una differenza di poche decine di centesimi arrecherà
danni irreparabili all’agricoltura del Sud e della Calabria in particolare dove
la clementina è il principale prodotto agricolo”.
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