Si sono aperte oggi le trattative per il rinnovo del CCNL
operai agricoli e florovivaisti, che scade il prossimo 31 dicembre. Entra nel
merito la Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui “questa non è un'occasione di
rito ma si tratta del rinnovo del principale contratto del settore che riguarda
oltre 1 milione di lavoratori e 190 mila imprese”. In uno scenario -spiega la
Cia- in cui da una parte si registra l'assenza di strumenti normativi che
disciplinano la flessibilità intrinseca nell’occupazione agricola e dall’altra
la presenza di una legislazione contro il lavoro nero ed irregolare sempre più
stringente. Per questo, la Cia-Agricoltori Italiani ritiene che questo
contratto può essere lo strumento principale nel quale convogliare, da una
parte le esigenze di lavoratori ed imprese e dall’altra quella sfera di
regolarità che è già estesa, perché in essa si trovano la maggioranza delle
aziende agricole, ma che dobbiamo puntare ad estendere sempre più. Il contratto
deve attrarre sempre più le imprese e non farle fuggire. Ad oggi nel settore
agricolo -evidenzia la Cia- quasi il 50%
degli OTD è occupato per meno di 100 giornate e il 34% degli OTD fa fino a 50
giornate. Ciò richiede una riflessione pacata ed aperta su come migliorare le
attuali soluzioni contrattuali, considerando che l’occupazione agricola in
questi 10 anni di crisi ha mantenuto i suoi livelli e non ha subito traumi,
anzi in alcuni periodi ha registrato piccoli ma significativi trend di
crescita; inoltre bisogna evidenziare come il settore contribuisce in maniera
determinante all'integrazione dei lavoratori stranieri considerando che il 28%
dei lavoratori agricoli è extracomunitario. L' auspicio delle parti sociali
-conclude la Cia- e di trovare delle giuste soluzioni a problemi di carattere
economico-sociale e nel più breve tempo possibile.
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