Per la prima volta l’enoturismo italiano, settore che annualmente
sviluppa un giro d’affari di 2,5 miliardi, viene regolamentato attraverso una
legge quadro. È quanto prevede l’articolo 47 bis della manovra finanziaria
2018, inserito grazie a un emendamento che lo scorso 29 novembre ha ottenuto il
via libera dalla Commissione Bilancio del Senato.
Il provvedimento definisce l’enoturismo come “tutte le
attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione, le visite
nei luoghi di coltura, di produzione e di esposizione degli strumenti utili
alla coltivazione della vite, la degustazione e la commercializzazione delle
produzioni vinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative
a carattere didattico e ricreativo nell’ambito delle cantine”.
Per quanto riguarda il profilo fiscale, allo svolgimento
dell’attività enoturistica si applicano le disposizioni della legge 30 dicembre
1991, n. 413. Il regime forfettario dell’imposta sul valore aggiunto (ivi
previsto all’articolo 5 comma 2) si applica solo per i produttori agricoli che
svolgono la loro attività all’interno di un’azienda agricola, silvicola o
ittica.
Le linee guida e gli indirizzi in merito ai requisiti e agli
standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica saranno
definiti dal Ministero delle politiche agricole attraverso un decreto adottato
d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e
le Province autonome di Trento e Bolzano.
Sulla base dei requisiti e degli standard disciplinati con
il suddetto decreto, l’attività enoturistica potrà essere esercitata previa
presentazione, al Comune di competenza, della segnalazione certificata di
inizio attività (S.C.I.A.), ai sensi dell’articolo 19 della legge 7 agosto
1990, n. 241, in conformità alle normative regionali.
Per il senatore Dario Stefàno, membro della Commissione
Agricoltura di Palazzo Madama, «l’approvazione costituisce un riconoscimento
importante per la specifica attività e introduce un’assoluta novità
nell’impianto normativo italiano che disciplina il settore. Da oggi si aprono
nuove strade, ricche di opportunità per le aziende italiane e per i territori
di produzione».
L’emendamento approvato recepisce in buona misura il disegno
di legge sull’attività enoturistica presentato nel 2016 dallo stesso senatore.
(© Osservatorio AGR)
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