“Storico via libera allo street food contadino dal campo
alla tavola nella manovra 2018”. Lo ha reso noto il presidente della Coldiretti
Roberto Moncalvo in occasione dell’Assemblea nazionale di fine anno nel
commentare “positivamente la manovra che contiene importanti misure per il
settore agricolo, dalla decontribuzione per giovani agricoltori, al bonus verde
fino alla sterilizzazione delle aliquote Iva”.
Per la prima volta – ha sottolineato Moncalvo – gli
agricoltori potranno vendere direttamente i propri prodotti anche derivati da
processi di manipolazione o trasformazione e pronti per il consumo, dalla
polenta fritta veneta alle olive all’ascolana, dalle panelle siciliane ai
peperoni cruschi lucani, dagli arrosticini abruzzesi ai frullati della salute
direttamente dal produttore al consumatore, anche in forma itinerante. Una
opportunità importante per i consumatori con 1 italiano su 2 (50%) che ha
mangiato cibo da strada nell’ultimo anno in tutte le sue forme secondo
l’indagine Coldiretti/Ixe’. Ora – spiega la Coldiretti – sarà finalmente
possibile farlo acquistando direttamente a chilometri zero dagli agricoltori e
dagli allevatori a garanzia della genuinità e della qualità ma anche del
rispetto degli ingredienti e della vera tradizione enogastronomica Made in
Italy.
Una opportunità importante alla vigilia dell’anno del cibo
italiano nel mondo per qualificare l’offerta delle città minacciata – sostiene
la Coldiretti – dalla banalizzazione e dall’omologazione ma anche per difendere
l’identità alimentare nazionale che rischia di sparire dalle strade e dalla
piazze invase dal kebab al sushi, dalla frutta fuori stagione come le
caldarroste congelate disponibili durante tutto l’anno. Valorizzare l’identità
culturale dei centri storici è importante per gli abitanti ma anche per i tanti
turisti italiani e stranieri che quando arrivano nelle città – sottolinea la
Coldiretti – si aspettano di mangiare prodotti della tradizione locale che sono
la vera forza della vacanza Made in Italy, conquistata con la distintività, la
biodiversità e il legame con il territorio.
Il cibo da strada contadino non è l’unica novità. Nella
manovra, infatti – spiega Coldiretti – è contenuto anche il “Bonus verde” ossia
la detrazione ai fini Irpef del 36% delle spese per lavori di “sistemazione a
verde” di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari,
pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi nonché
per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Il bonus si
applica nel limite massimo di spesa di 5.000 euro per interventi sulle singole
unità immobiliari e sulle parti esterne condominiali. “Una battaglia vinta
dalla Coldiretti che aiuta l’economia ed il lavoro in un settore determinate
del Made in Italy come il florovivaismo ma che è anche importante per abbellire
le città e per ridurre lo smog” ha sottolineato il presidente della Coldiretti
Roberto Moncalvo. Un ettaro di piante che elimina circa 20 chili di polveri e
smog in un anno secondo la Coldiretti.
Per i giovani agricoltori under 40 – sottolinea la
Coldiretti – è stato anche riconfermato l’esonero triennale dal pagamento dei
contributi previdenziali e una riduzione contributiva nel limite del 66% per il
successivo anno e del 50% per l’ulteriore anno. Una misura per sostenere la
crescente domanda di giovani che vogliono fare impresa in agricoltura in Italia
che puo’ contare su 53.475 imprese agricole condotte da under 35 con un aumento
record del 9,3% nel terzo trimestre del 2017 rispetto allo scorso anno secondo
una analisi della Coldiretti. Viene poi estesa al 2018 l’indennità giornaliera
di 30 euro per i lavoratori della pesca marittima, compresi i soci lavoratori
delle cooperative della piccola pesca, nel periodo di sospensione per misure di
fermo pesca, nel limite di 40 giorni in corso d’anno, con uno stanziamento di 5
milioni annui. Mentre – aggiunge Coldiretti – è stata integrata con 12 milioni
di euro la dotazione finanziaria del Programma nazionale triennale della pesca
e dell’acquacoltura 2017-2019. Per gli allevatori è stato previsto l’innalzamento
delle percentuali di compensazione IVA sulle cessioni di animali vivi della
specie bovina e suina in misura rispettivamente non superiore al 7,7% e all’8%
per ciascun anno nel 2018, 2019 e 2020.
Inoltre, per la realizzazione di interventi urgenti diretti a
fronteggiare le emergenze nel settore avicolo, è stato istituito un Fondo per
l’emergenza avicola, con una dotazione di 15 milioni di euro per l’anno 2018 e
5 milioni di euro per l’anno 2019.
Ma vanno segnalati anche l’Istituzione di un Fondo in favore
del settore agrumicolo e delle imprese agrumicole, finalizzato ad incentivare
l’aggregazione e la competitività delle produzioni e gli interventi a sostegno delle imprese
colpite da Xylella fastidiosa e risorse da destinare per il reimpianto di
piante non sensibili al batterio Xylella. Infine è determinante nella manovra
la sterilizzazione degli aumenti Iva e accise che interessa anche su beni di
prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con
aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti
importanti nei consumi delle famiglie. L’aumento dell’Iva – conclude la
Coldiretti – sarebbe stato un duro colpo per la spesa delle famiglie italiane
in alimenti e bevande che nel 2017 dopo cinque anni di valori negativi ha
invertito la tendenza ed ha fatto segnare un incoraggiante aumento dell’1,3%
nei primi nove mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016 secondo
elaborazioni Coldiretti su dati Ismea.
COLDIRETTI – 335 8245417 – 06 4682487 – relazioniesterne@coldiretti.it
– www.coldiretti.it
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