Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
comunica che, per affrontare l'attuale situazione del settore risicolo,
l'Italia - insieme a Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Portogallo e
Romania - ha sollecitato un intervento urgente alla Commissione europea per
rendere operative misure adeguate a sostegno del comparto.
In particolare, i ministri dell'agricoltura hanno
sottoscritto questa mattina a Bruxelles, in occasione del Consiglio dei
Ministri UE, un documento strategico con 4 richieste fondamentali:
- attivare la clausola di salvaguardia per le importazioni
dai Paesi EBA e valutare la possibilità di rimuovere i vincoli che impediscono
l'efficace applicazione delle misure di salvaguardia per le importazioni dai
PMA e da altre origini nel Sistema delle Preferenze Generalizzate;
- riconoscere la specificità del settore nella nuova
Politica agricola comune;
- potenziare modelli di etichettatura attraverso adeguate
iniziative per aumentare il consumo del riso prodotto nell'Unione europea;
- approfondire gli studi per valutare gli effetti che questi
sistemi riguardanti i Paesi meno sviluppati e i Sistemi di Preferenze
Generalizzate hanno avuto sui diritti sociali e dei lavoratori nei Paesi EBA,
come anche le conseguenza ambientali dei sistemi di produzione locali.
"La crisi del settore è a livello europeo - afferma il
Ministro Maurizio Martina - e come tale va affrontata. La salvaguardia del
reddito dei nostri produttori è una priorità e per questo continuiamo la nostra
battaglia, insieme ad altri sette Paesi dell'Ue che rappresentano praticamente
tutta la produzione risicola europea, chiedendo alla Commissione un intervento
concreto e immediato. Non possiamo più permetterci uno squilibrio di mercato
come questo, frutto di accordi che mettono in difficoltà i nostri agricoltori
oggi e che in prospettiva rischiano di azzerare la produzione europea. È il
momento delle risposte per invertire la tendenza, tutelando le produzioni, i
paesaggi coinvolti nelle produzioni e garantendo allo stesso tempo sicurezza e
trasparenza ai consumatori".
I NUMERI DELLA CRISI
Il progressivo aumento delle importazioni di riso dai Paesi
EBA sta gravemente danneggiando e svantaggiando gli agricoltori, le industrie
ed il mercato dell'UE.
Una recenti analisi del mercato dal 1° settembre 2009,
quando è iniziata la completa liberalizzazione delle importazioni dai Paesi
Meno Avanzati (PMA), mostra:
* Il progressivo aumento delle importazioni totali di riso
dell'UE(+65% dalla campagna 2008/2009 alla campagna 2015/2016), raggiungendo il
record di 1,34 milioni di tonnellate nella campagna 2015/2016;
* un grande aumento delle importazioni di riso in piccole
confezioni dai PMA (+45% dal 2013 al 2016, monitorato dalla Commissione europea
per anno civile).
Inoltre, le giacenze europee sono in aumento. Per la
campagna 2016/2017, la Commissione europea si aspetta un livello record di
giacenze finali di 586.000 tonnellate (equivalenti al 30% della produzione UE).
Secondo queste tendenze, ci sarà un rischio reale che l'UE
divenga completamente dipendente dalle importazioni di riso dai Paesi terzi.
Inoltre, il conseguente abbandono dei terreni coltivati a riso nell'UE, rischia
di provocare un impatto molto grave e negativo in termini di conseguenze
ambientali e sociali.
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