La difesa antiparassitaria nelle industrie alimentari è
decisamente in ritardo rispetto a quella che si è, già da tempo, affermata
nella protezione delle colture in campo.
La severa normativa sull’autorizzazione all’impiego dei
prodotti fitosanitari, le ricerche sulle strategie da seguire per il loro
utilizzo in campo consentono ora di rispondere alle aumentate esigenze di
rispetto dell’ambiente e di qualità dei prodotti destinati all’alimentazione.
L’agricoltura è diventata sempre più “sostenibile” con l’adozione
di strategie di produzione integrata e di produzione biologica. Il termine
“sostenibile” è spesso abusato e risulta sovente difficile coglierne il vero
significato, ma un obiettivo confronto tra i mezzi attualmente disponibili e
quelli precedentemente in uso consente di apprezzare i sostanziali progressi in
questo delicato settore.
Consultando le diverse edizioni dei prontuari degli
agrofarmaci si può rilevare la comparsa e la progressiva crescita dei mezzi
biotecnici che comprendono sostanze che modificano il comportamento, quali i
feromoni, i preparati microbiologici. Ma sono riportati anche gli elenchi degli
insetti parassitoidi e predatori, degli acari predatori e degli insetti pronubi
e delle ditte che li commercializzano.
Contemporaneamente sono diminuiti i formulati a base di insetticidi
convenzionali.
L’attenzione alla “sostenibilità” dei processi produttivi,
sia pure con un certo ritardo, sta in questi ultimi anni coinvolgendo anche le
fasi di conservazione e trasformazione degli alimenti.
Vari motivi stimolano tale cambiamento. Da una parte la crescente richiesta di
alimenti nella cui intera filiera produttiva siano state rispettate le
metodologie “biologiche”. Dall’altra si iniziano a sentire gli effetti della
revisione dei “biocidi”, ossia dei mezzi di difesa utilizzabili in ambiente
civile e per la protezione delle derrate. Il processo di revisione di tali
prodotti è stato avviato successivamente a quello degli agrofarmaci, ma
certamente avrà importanti ripercussione nel settore della disinfestazione.
Nel X Simposio sulla difesa antiparassitaria nelle industrie
alimentari che si è tenuto a Piacenza nel settembre scorso questa tematica è
stata approfondita discutendo esempi di particolare interesse.
Una certa importanza è stata attribuita al monitoraggio con
trappole a feromoni, ai trattamenti con elevate temperature e all’uso di
atmosfere controllate a basso tenore di ossigeno.
Inoltre, è emerso che sono in fase avanzata le
sperimentazioni sull’uso di microonde, di prodotti di origine vegetale e di
polveri inerti.
Un risultato molto apprezzato di effettiva applicazione di
una strategia di difesa integrata riguarda l’abbinamento della confusione
sessuale e della lotta biologica nel controllo di Plodia interpunctella
(comunemente nota come tignola fasciata del grano o tarma del cibo o tarma
della pasta) in una industria dolciaria. Le ricerche condotte da alcune sedi
universitarie tradizionalmente impegnate nel settore dell’entomologia
merceologica hanno dimostrato che quando le popolazioni del lepidottero sono di
densità contenuta, il lancio di insetti utili, in questo caso del parassitoide
larvale Habrobracon hebetor, abbinato alla applicazione di erogatori di
feromone consente di ottenere risultati del tutto simili a quelli assicurati
dai metodi tradizionali.
Autore: Piero Cravedi
Fonte: Accademia dei Georgofili
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