Nel 2017, grazie alle operazioni degli organismi di
controllo collegati al Ministero delle politiche agricole, alimentari e
forestali – Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione
frodi (ICQRF), Carabinieri del Comando unità tutela forestale ambientale e
agroalimentare e dei Nuclei Antifrodi (NAC), Capitanerie di Porto, Guardia
Costiera – sono stati effettuati 170.676 controlli nelle filiere agroalimentari
italiane, per un valore complessivo di oltre 150 milioni di euro di sequestri e
10.205 sanzioni.
Lo comunica il Mipaaf, sottolineando come in occasione delle
recenti festività siano state intensificate le attività di ispezione, con un
più forte impegno sull’intero territorio nazionale.
«Con questi numeri», dichiara il Ministro Maurizio Martina,
«confermiamo la nostra leadership a livello europeo nel campo dei controlli
della filiera agroalimentare per una maggiore tutela del consumatore e delle
imprese in regola. Quest’anno abbiamo registrato un incremento di oltre il 6%
rispetto allo scorso anno, quando si era già segnato un record delle
ispezioni».
Solo a Capodanno, i Carabinieri hanno sequestrato oltre 30
tonnellate di cibo e 45mila omogeneizzati non in regola, pronti a essere commercializzati.
La Guardia Costiera, con l’operazione “Dirty Market”, ha
compiuto controlli sull’intera filiera ittica, per contrastare l’arrivo, sulle
tavole degli italiani, di prodotti “non sicuri”, “non garantiti” e quindi
potenzialmente pericolosi. Impegnati 15 Comandi Regionali Marittimi che,
nell’arco di un solo mese, hanno realizzato 11mila controlli lungo l’intera
filiera commerciale con sequestri per 1,4 milioni di euro.
L’Ispettorato repressione frodi del Mipaaf si conferma come
una delle maggiori autorità antifrode in Europa, in particolare per l’attività
di salvaguardia dei prodotti a Indicazione geografica, svolta anche con
modalità innovative sulle piattaforme di commercio elettronico. Sono infatti
oltre 2mila le operazioni sul web completate con successo dall’ICQRF con la
rimozione dei prodotti falsi dagli scaffali dei maggiori player mondiali
dell’e-commerce come eBay, Alibaba e Amazon.
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