Creare a un organismo in grado di rappresentare a livello
comunitario le filiere interprofessionali (grossisti, produttori agricoli,
operatori logistici) che lavorano all’interno dei mercati agricoli
all’ingrosso, con l’obiettivo di confrontarsi con la Commissione europea sui
temi legati all’agricoltura. È con questa finalità che nasce la Federazione
europea degli agromercati all’ingrosso, la cui riunione fondativa si è svolta
il 15 gennaio a Roma, presso la sede della Camera di commercio.
Sette le federazioni costituenti: oltre a quella italiana,
la francese, che rappresenta anche il Belgio, la spagnola, che riunisce 23
mercati, le federazioni tedesca, greca, portoghese e polacca.
Tutti i soggetti concordano sulla necessità di un
riconoscimento politico ufficiale, da parte delle istituzioni europee, del
settore degli agromercati. Un comparto che, nell’Unione dei 27, distribuisce
complessivamente 25 milioni di tonnellate annue di prodotti freschi, assicura
150mila posti di lavoro, accoglie oltre 25mila produttori agricoli e dichiara
vendite per 70 miliardi di euro, rifornendo direttamente o indirettamente quasi
200 milioni di consumatori.
«I mercati all’ingrosso», dichiara Fabio Massimo Pallottini,
presidente di Italmercati, rete di imprese che associa dieci dei maggiori
centri agroalimentari all’ingrosso italiani, «hanno un peso importante
nell’economia e nelle politiche agricole. Ciononostante finora non abbiamo
avuto voce nell’Unione europea e un’assenza in quella sede si sta rilevando
drammatica. Attraverso i mercati all’ingrosso si sviluppa oltre il 50% delle
compravendite del fresco e non possiamo più essere fuori dalle politiche
comunitarie e dalle opportunità di finanziamento e sostegno UE. Chiediamo, in
veste unitaria, di essere interlocutori UE e ci attrezziamo con un
coordinamento forte, frequenza di incontri e con la definizione di un
“Manifesto dei mercati europei” che presto sarà scritto e sottoscritto».
Tra i temi ritenuti strategici, per i quali si richiede una
programmazione complessiva, figurano: sicurezza igienico-sanitaria, innovazione
tecnologica, attività di promozione di stili alimentari sani, integrazione e
coordinamento con la produzione agricola, sviluppo del marketing e della
comunicazione.
(© Osservatorio AGR)
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