Cia da anni chiede di ampliare
competenze Mipaaf creando "super dicastero"
Nella prossima legislatura ci sono
tutte le condizioni per dare vita a un vero e proprio ministero
dell’Alimentazione in Italia. Parola del ministro Maurizio Martina che,
partendo dai numeri positivi del settore, rilancia la necessità di lavorare di
più e meglio “sulle tre A fondamentali del futuro del Paese: agricoltura,
alimentazione e ambiente”. Si tratta di una proposta che trova d’accordo la
Cia-Agricoltori Italiani che da anni, anche con il coordinamento Agrinsieme,
sottolinea l’esigenza di allargare le competenze del ministero delle Politiche
agricole, lanciando nei suoi documenti politici l’idea di creare un nuovo
dicastero per lo Sviluppo dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare, in modo da
favorire la crescita e la competitività delle imprese con strategie
agroindustriali, sostenibili, e con una visione internazionale del comparto.
L'Istat proprio in queste ore ha
confermato il nostro primato europeo per prodotti Dop, Igp e Stg, in aumento in
questi anni: sono ben 291.
Rispetto al 2015 sono aumentati
del 4% i produttori, gli allevamenti crescono di oltre il 3% e la superficie
investita del 16% con gli incrementi maggiori al Sud (+8,8% gli allevamenti e
addirittura +32,7% le superfici).
Quando abbiamo iniziato il nostro impegno
per l'agricoltura e l'agroalimentare il settore era ai margini dell'attenzione
del Paese. Purtroppo scelte sciagurate - come quelle legate agli scandali delle
multe delle quote latte - avevano lasciato un segno profondo e colpito al cuore
una parte importante delle energie vitali della nostra agricoltura.
In questi anni, passo dopo passo
con impegno e serietà, abbiamo invertito la rotta.
Siamo stati protagonisti del
successo di Expo, abbiamo raggiunto il record di export agroalimentare
superando per la prima volta quota 40 miliardi di euro, introdotto le novità
dell'obbligo dell'origine della materia prima in etichetta per settori cruciali
come il latte, il grano per la pasta, il riso, i derivati del pomodoro.
Abbiamo azzerato Imu, Irpef, Irap
agricola. Lavorato contro lo spreco alimentare. Per l'agricoltura biologica e
per quella sociale. Abbiamo supportato al massimo una nuova generazione di
giovani agricoltori. Abbiamo alzato il livello di contrasto alle frodi, al
falso cibo, abbiamo combattuto il caporalato.
Ora possiamo, anzi dobbiamo, fare
ancora di più e meglio perché molti temi ancora devono trovare soluzione. Nella
prossima legislatura ci sono tutte le condizioni perché l'Italia abbia un vero
e proprio ministero dell'Alimentazione. È una delle proposte centrali che
avanziamo per continuare a lavorare al massimo sulle tre A fondamentali del
futuro del Paese: agricoltura, alimentazione e ambiente.
Fare nascere un ministero
dell'alimentazione, nella patria della dieta mediterranea, significa prima di
tutto dare la massima centralità pubblica a un tema decisivo anche per noi come
quello della nostra sicurezza alimentare. Significa riconoscere il cibo come
leva formidabile di protagonismo dei nostri territori e della comunità, delle
nostre aziende, del nostro saper fare enogastronomico, nel paese leader delle
qualità agroalimentari. È una sfida culturale e sociale prima ancora che
economica e produttiva.
Pensiamo a un ministero
dell'Alimentazione che abbia competenze, capacità, organizzazione e risorse per
tutelare e promuovere unitariamente al massimo il Made in Italy, aumentare
ancora la forza dei controlli, rispondere alle esigenze delle aziende, dagli
agricoltori ai trasformatori fino ai cittadini consumatori.
Un'operazione di semplificazione e
rafforzamento del rapporto tra lo Stato e i tanti protagonisti di questa
esperienza unica che il mondo riconosce e invidia e che oggi vede riferimenti
troppo frammentati in più amministrazioni e sente forte l'esigenza di
coordinamento per fare squadra di fronte alle nuove insidie.
Anche così vogliamo far compiere
un ulteriore salto di qualità a una delle esperienze più forti e distintive del
nostro Paese. Perché l'Italia può essere sempre di più la patria globale del
cibo sano e sicuro. Dove agricoltura, alimentazione e ambiente diventino
protagonisti essenziali di un nuovo modello di sviluppo per le persone e per le
comunità.
Nessun commento:
Posta un commento