“Le produzioni ortofrutticole italiane e pugliesi in
particolare devono difendere la loro specificità sul mercato globale. I
produttori devono concentrarsi su alcune cultivar della loro uva da tavola che
hanno specificità esclusive del loro territorio e dunque irripetibili, non
replicabili in altre aree del mondo. Altrimenti facciamo tutti le stesse
cose”. Raoul Calleja, direttore generale di Fruit Attraction di
Madrid è stato chiaro. Parlando a Rutigliano, ospite d'onore della 54^
Sagra dell'Uva organizzata dall'assessorato all'Agricoltura del comune
barese, Calleja ha spiegato le ragioni del successo della fiera
ortofrutticola di Madrid che, in soli 10 anni - partita con modeste dimensioni
nel 2008 - oggi conta 70mila visitatori e 1.600 espositori, per il 10%
provenienti dall'Italia, uno dei 133 paesi impegnati nella rassegna. “La nostra
Feira - ha spiegato- è cresciuta perchè abbiamo investito in comunicazione, in
servizi agli espositori, in marketing e grazie alla nostra rassegna le imprese
ortofrutticole spagnole hanno diversificato i propri mercati di esportazione,
passando da una prevalenza di destinazioni comunitarie a una notevole
incidenza, oggigiorno, di quelle extra-UE.Un risultato al quale possono puntare
anche le imprese italiane e pugliesi”. Insomma uno scenario di competizione sì
tra Italia e Spagna, ma complementare nel quale però l'aggregazione è decisiva
come insegna, appunto, l'esperienza iberica. “Per questo – come ha voluto
ricordare l'assessore all'Agricoltura del Comune di Rutigliano, Giuseppe
Valenzano- Calleja ha visitato alcune importanti aziende del territorio, come
GiulianoPuglia Fruit, Orchidea Frutta , Fra.Va., ponendo così le basi per
avviare una collaborazione di lungo corso.
Insieme a Calleja
alla tavola rotonda organizzata dall'assessorato, dal titolo "Modelli
e strumenti per la valorizzazione dell'uva da tavola", svoltasi domenica
23 settembre 2018 e moderata da Vincenzo Rutigliano, giornalista di
Agrisole/Il Sole 24 Ore, hanno partecipato anche Giuseppe
Porro (resp. acquisti PAM Puglia), Daniele Contini (climatologo
ISAC-CNR Lecce), Giovanni Carlo Di Rienzo (esperto in post-raccola
dell'Università della Basilicata).
Dalla
tavola rotonda sono emerse riflessioni importanti sugli aspetti legati alle
logiche distributive, agli strumenti a sostegno del settore dell'uva da tavola,
sulle sfide della comunicazione per educare i consumatori a comprare bene e i
produttori a produrre bene e in sicurezza.
Di grande
rilievo, durante la tavola rotonda, anche la sottolineatura delle conseguenze
molto serie che sta provocando, anche all'agricoltura e all'ortofrutticultuira
meridionale e pugliese, quella che viene definita
la tropicalizzazione del clima. “Gli eventi estremi – ha detto
durante il forum il dott. Daniele Contini, ricercatore del Cnr a Lecce
all'Istituto di Scienza del Clima- sono frequenti purtroppo. Le temperature
sono in aumento, le precipitazioni piovose sono brevi e violente. Con il
passare del tempo molte colture mediterranee si sposteranno verso il nord
Italia modificado in profondità la mappa delle aree agricole oggi vocate
all'ortofrutta”. Per questo bisognerà non solo saper produrre e vendere bene, ma anche conservare
al meglio il prodotto sia per poterlo trasportare in mercati sempre più
lontani che per raccoglierlo e porlo al riparo da eventi appunto estremi, come
ha detto a sua volta il Prof. Carlo Di Renzo dell'università della
Basilicata con “innovazioni di processo che potrebbero determinare
avanzamenti significativi nel post-raccolta, aprendo all'uva italiana nuove
destinazioni anche su lunghi tragitti”.
Durante la
tavola rotonda sono intervenuti anche Giacomo Suglia, nella veste di
amministratore unico del Consorzio Nu.Va.U.T , che sta finanziando una ricerca
pubblico-privata con il Crea per un programma di miglioramento genetico
dell'uva tavola in Puglia e Donato Fanelli, coordinatore Comitato di
Prodotto Uva da tavola presso l'interprofessionale Ortofrutta Italia .
“Mai come
in questo momento – ha concluso l'assessore all'Agricoltura e Marketing
Territoriale del comune di Rutigliano, Giuseppe Valenzano - il mondo
dell'uva da tavola, i produttori, gli operatori, devono misurarsi con i
problemi della produzione, con le innovazioni tecnologiche legate al packaging,
con il clima, con i prezzi non remunerativi. Ma questo non deve piegarci.
Occorre attivare collaborazioni e fare rete all'insegna dell'aggregazione dei
produttori, le OP,e cercare sbocchi all'estero anche grazie alle rassegne
specializzate. Per questo abbiamo avuto a Rutigliano come ospite di eccezione,
Raoul Calleja, il direttore generale di Fruit Attraction, proprio per fare rete
anche in previsione della prossima edizione della Feira ad ottobre, dal 23 al 25,
e di Grapes Attraction del 24 ottobre. In questi cinque anni abbiamo sempre
cercato di fornire agli operatori del settore gli strumenti conoscitivi e
l'analisi delle prospettive utili per capite per tempo i mutamenti in atto
nella filiera. Lo abbiamo fatto con umiltà e spirito di servizio nell'interesse
esclusivo della città, dell'economia cittadina e del mondo produttivo
ortofrutticiolo. Speriamo di esserci riusciti o almeno di aver posto le basi
per una con sapevolezza diversa del ruolo di Rutigliano nel presente e nel
futuro del comparto dell'uva da tavola”.
L'assessore
Valenzano, al termine dei lavori, ha voluto riconoscere alcune targhe e
premi a quanti, anziani e giovani, hanno lavorato e lavorano nella filiera:
vivaisti, potatori, tendonisti, braccianti e coltivatori, coordinatori di
associazioni di settore.
Rutigliano, 25.9.2018
Assessorato all'Agricoltura
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