L’olivo, il cui nome scientifico è Olea europaea, è un
albero sempreverde noto soprattutto per il suo frutto commestibile. L’albero
maturo ha una altezza variabile compresa tra i 3 e i 12 metri, inoltre presenta
foglie coriacee e a forma di lancia, riconoscibili per il colore verde scuro
sulla superficie superiore e argento su quella inferiore. L’olivo fiorisce in
tarda primavera, i suoi fiori sono piccoli e bianchi. Il frutto dell’olivo è
dal punto di vista botanico una drupa: un frutto carnoso che contiene un
nocciolo legnoso.
L’interesse nei confronti di questa pianta è nato molti
secoli fa: l’olivo era coltivato già intorno al 3500 a.C. sull’isola di Creta.
L’olio d’oliva era apprezzato già in Grecia al tempo di Omero. L’olivicoltura
oggi è diffusa in tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, e non solo.
La produzione a scopo commerciale comprende molti Paesi nel Mondo e riguarda
principalmente la realizzazione di olio. Alla fine del XX secolo, Spagna e
Italia erano i leader mondiali nella produzione commerciale di olive, seguite
dalla Grecia. Altri importanti produttori di olive sono la Turchia, la Tunisia,
il Marocco, la Siria e il Portogallo. L’Europa, con quasi 500 milioni di ulivi,
ha più di tre quarti delle coltivazioni nel mondo, è seguita dall’Asia.
Perché è importante la potatura
Negli alberi maturi la potatura è necessaria per rinnovare
le parti della pianta che rappresentano la superficie fruttifera dell’albero.
Si fa, in sostanza, per migliorare la resa di produzione e favorire la crescita
dei nuovi germogli. Mantenere l’albero pulito da una eccessiva ramificazione
contiene le sue dimensioni e favorisce la penetrazione della luce e dell’aria
nella chioma.
Si tratta anche di una strategia utile a controllare le
infestazione di parassiti e a prevenire l’invecchiamento della pianta. In
alcuni casi, la potatura è indispensabile per eliminare le parti dell’olivo che
hanno subito eccessivi danni, come può accadere ad esempio dopo una malattia o
un’improvvisa gelata. Nell’olivicoltura di interesse commerciale e produttivo,
la potatura si rende anche necessaria per consentire alle macchine agricole di
attraversare l’oliveto.
Quando si esegue la potatura
La potatura deve essere eseguita nei primi mesi dell’anno,
ossia tra la fine dell’inverno e l’inizio della nuova fioritura. Il taglio dei
rami più vecchi, o come abbiamo visto danneggiati, stimola il metabolismo e la
crescita del tessuto vegetale.
Nelle Regioni italiane a clima più mite, dove non c’è il
pericolo di improvvise gelate primaverili, la potatura potrebbe anche essere
anticipata. Mentre nelle altre aree è un rischio: la brina fredda della
primavera potrebbe danneggiare le sezioni di taglio e indebolire tutta la
pianta.
La potatura non dovrebbe essere ritardata fino alla completa
fioritura, perché anche se non danneggia la pianta può ridurne di molto la
crescita. In alcuni casi vengono effettuate delle potature estive anche se si
tratta di una pratica che di solito non riguarda le cultivar impiegate per la
produzione dell’olio.
Tecniche di potatura
Le tecniche di potatura variano a seconda dell’età della
pianta, del carico di raccolto, dello scopo della coltivazione, delle
condizioni ambientali e del terreno. Non c’è una singola tecnica che possa
essere raccomandata per tutte le condizioni.Ecco alcune regole generali:
meglio procedere con le eliminazioni della parti più vecchie
dall’alto verso il basso;
i rami più grandi andrebbero tagliati prima di quelli
piccoli;
tutti i tagli dovrebbero essere rapidi e netti;
l’inclinazione dei tagli evita l’accumulo di acqua piovana
che può causare marciume.
La potatura può essere pianificata con scopi diversi:
diradamento o eliminazione. Nel primo caso si riducono la lunghezza dei rami
laterali per contenere il volume complessivo della chioma. Mentre nel secondo
vengono rimossi interi rami e tralci.
Fonte: GreenStyle
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