Torniamo a parlare di compostaggio. Uno degli aspetti
fondamentali di cui tener conto per ottenere un ottimo compost dagli sfalci del
giardino e dagli avanzi dei nostri pasti è senz’altro il grado di umidità e
quindi la quantità percentuale di acqua in rapporto alla massa secca dei
materiali presenti in compostiera.
Ricordiamo che un compost troppo secco non maturerà in
quanto i batteri tenderanno a rallentare il metabolismo sino a interromperlo
del tutto. Al contrario, troppa acqua creerà l’ecosistema idoneo per muffe e
funghi dannosi.
Tutto ciò perché all’interno del cumulo di compost deve
esserci sempre il giusto grado di ossigeno. Troppa acqua saturerebbe gli spazi.
Dunque possiamo calibrare sempre questo parametro, aggiungendo specifici
materiali. Ad esempio la paglia e la segatura sono ottimi per asciugare un
compost troppo bagnato e comunque garantiscono i processi di compostaggio,
anche se molto bagnati. Lo stesso vale per la carta. Nel caso in cui il compost
sia troppo secco o lo innaffiamo oppure avremo cura di aggiungere materiali
verdi e sfalci appena raccolti.
Come possiamo accorgersi se un compost ha il grado corretto
di umidità? Semplicemente prendendo in mano e stringendo un pugno di materiale.
Se è bagnato, colerà del liquido. Al contrario se si sbriciolerà vorrà dire che
il compost sta soffrendo l’arsura. Un compost plastico e che conserva la forma
del pugno sarà quello con il miglior grado di umidità.
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