Gli italiani hanno scoperto il valore degli alimenti per il
benessere fisico. Questa nuova consapevolezza influenza le scelte di acquisto.
Addio al menu proposto dai grandi chef o dal dietologo, più
di un italiano su tre (36%) si affida al medico per risolvere i propri dubbi
sull’alimentazione. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti su dati Ref
Ricerche presentata in occasione dell’inaugurazione del Sana, il 30° salone
internazionale del biologico e del naturale a Bologna dove sono esposti nello
stand della Coldiretti (Padiglione 21- Stand C/1) i supercibi della nonna che
possono offrire una valida alternativa ai prodotti esotici, ma anche ai novel
food, i cibi fatti in laboratorio che hanno appena ricevuto il via libera
dell’Unione Europea e che potrebbero presto arrivare sugli scaffali dei
supermercati. Sempre più salutisti e attenti al cibo che consumano, gli
italiani hanno scoperto il valore “farmaceutico” degli alimenti con effetti
rilevanti sulle scelte dei prodotti che mettono nel carrello. Il “cibo salutistico”
vale circa il 10% degli acquisti e aumenta il doppio del mercato con casi
eclatanti come i semi di zucca le cui vendite in valore sono cresciute
nell’ultimo anno del 28%, o il farro con +16% o le mandorle che mettono a segno
un +15%, o la farina di riso (+8%) secondo elaborazioni sul rapporto 2018 di
Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy.
Una domanda che ha trainato la riscoperta dei superfood
della nonna con proprietà salutistiche riconosciute dalla tradizione popolare e
oggi certificate anche dalla scienza. Dalla cipolla rossa di Cavasso Nuovo, dal
Veneto, un toccasana contro lo stress e l’ipertensione a causa di una vita
sempre più frenetica, ma che aiuta anche a ridurre il colesterolo. Dai campi
emiliano-romagnoli arrivano invece i meloni banana, che sono antiossidanti ma
che, grazie al contenuto di calcio, fosforo e potassio, aiutano contro
l’osteoporosi e le malattie cardiovascolari. Le giuggiole sono particolarmente
utili per chi soffre di pressione alta o di malattie alle vie respiratorie, ma
anche per combattere l’insonnia, gli stati di ansia e le palpitazioni. Anche
l’azzeruolo, albero simile al biancospino, possiede preziose proprietà
medicinali, con i frutti che sono ottimi ricostituenti e tonici mentre i fiori
sono indicati nella cura delle arteriosclerosi e contro l’ipertensione. Le mele
e le pere cotogne, ricche di pectina aiutano a tenere sotto controllo i livelli
di colesterolo e glicemia nel sangue, mentre le pere volpine limitano
l’assorbimento di grassi e colesterolo. Il corbezzolo, poi, è ricco di tannini
dal noto effetto antiossidante, essenziale per combattere l’azione del tempo e
i radicali liberi. In Sardegna è stata recuperata “sa” pompia, sorta di cedro
dalla buccia spessa e ruvida usato nella preparazione di dolci e liquori, ma
dal quale si ricavano anche oli essenziali che curano tosse e raffreddore e
aiutano anche l’intestino. In Friuli Venezia Giulia sboccia la rosa di Gorizia
una varietà pregiata di radicchio rosso che aiuta a depurare l’organismo. La
melanzana rossa è tornata a essere coltivata in Basilicata poiché vanta tra le
proprietà principali, quella antiossidante, utile per contrastare
l’invecchiamento cellulare, oltre a ridurre il colesterolo. Dalle Marche
arrivano le visciole, varietà selvatiche di ciliegia che i contadini
consumavano durante il lavoro nei campi per le loro proprietà rinvigorenti. La
roveja di Cascia, coltivata dagli agricoltori umbri terremotati, è un legume
antico con alto contenuto di proteine e pochi grassi, dunque adatto a chi deve
perdere peso. In Sicilia la fava di Leonforte assicura un alimento ricco di
sali minerali che poteva essere seccato e conservato a lungo. Nel Lazio si
producono i fagioli del Purgatorio dalle ottime proprietà nutrizionali così
come in Campania è noto il pomodorino del Piennolo una varietà antica di
pomodoro dalle proprietà antiossidanti. La patata viola possiede interessanti
proprietà antitumorali e contro l’invecchiamento grazie soprattutto ad alcune
sostanze presenti nella buccia. È ligure il chinotto, che, oltre alle proprietà
digestive, antiossidanti e anti-infiammatorie, riduce l’effetto tossico di
alcuni minerali presenti nell’ambiente, proteggendo dall’inquinamento.
Un patrimonio del Made in Italy che in modo del tutto
naturale aiuta il benessere e l’ambiente e risponde alla domanda del wellness a
tavola in maniera più salutare rispetto a cibi diventati di gran moda in Italia
come ad esempio la curcuma originaria dell’India o le bacche di Goji, i fagioli
azuchi e lo zenzero che vengono in gran parte dalla Cina, o la frutta secca
dalla Turchia, sui quali pesa però la presenza di residui di pesticidi,
aflatossine e micotossine come segnalato dal sistema di allerta europeo Rassf,
tanto che i tre paesi sono nella top five del maggior numero di allarmi sanitari.
Ma i supercibi della nonna 100% made in Italy sono
un’alternativa naturale anche ai cosiddetti Novel Food, gli integratori
alimentari prodotti nel laboratori industriali che hanno ottenuto il via libera
della Ue per l’ingresso sul mercato con l’approvazione del nuovo Regolamento di
Esecuzione della Commissione che ha aggiornato l’elenco dei nuovi alimenti,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Ue lo scorso 24 luglio 2018. Si tratta di
una lunga lista di prodotti, molti provenienti anche da paesi Extra Ue, che va
dall’Olio di Calanus finmarchicus, un crostaceo del mare Atlantico, al cromo
picolinato, un composto chimico, dalla citicolina che è uno
psicostimolante/nootropico, al preparato di destrano prodotto da Leuconostoc
mesenteroides, un batterio, fino alla gomma di Guar, ricavata da piante che si
coltivano in India e Pakistan e all’estratto miceliale del fungo orientale
Shiitake, oltre al pane trattato con raggi UV.
“In Italia è nata con Campagna Amica la più vasta rete di
aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero che ha offerto
opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a
rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle
regole delle moderne forme di distribuzione”, ha affermato il presidente della
Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “i superfood della nonna sono
tornati sulle tavole degli italiani grazie all’impegno degli agricoltori che li
hanno salvati dal rischio di estinzione e alla domanda dei consumatori per le
sorprendenti proprietà salutistiche e nutrizionali”.
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