C’è tempo sino al 31 dicembre, i prossimi tre mesi di
gestione dei Psr (Politica sviluppo rurale) saranno decisivi per evitare il
“disimpegno automatico” degli stanziamenti europei. Per evitare questo rischio,
le Regioni ritardatarie devono spendere circa 246 milioni di euro, tra queste
Regioni c’è anche la Puglia, oltre a Friuli Venezia Giulia, Liguria, Abruzzo,
Campania, Lazio e Marche.
Al 30 giugno 2018, infatti, le risorse utilizzate hanno
raggiunto solo il 18,43% dello stanziamento 2014-2020. A tre anni dall’avvio
dei Psr, la spesa cumulata di tutti i Psr è di 3,853 miliardi di euro, a fronte
di uno stanziamento complessivo settennale di 20,874 miliardi di euro. Solo due
Enti hanno superato il 30% della spesa programmata: la provincia autonoma di
Bolzano (40%) e il Veneto (35%). La Puglia è sotto il 15%.
Il rischio è quello del disimpegno automatico: infatti, la
commissione europea può procedere al disimpegno della parte di impegno di
bilancio che non sia stata utilizzata entro il 31 dicembre del terzo anno
successivo all’anno dell’impegno di bilancio. Per evitare questo pericolo, le
Regioni italiane ritardatarie devono
spendere almeno 245,9 milioni di euro entro il 31 dicembre 2018.
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