Il coordinamento soddisfatto per parole sottosegretario
Pesce: si tratta di una varietà antica e di qualità che va recuperata.
“Esprimiamo soddisfazione per la risposta del
sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e
del turismo Alessandra Pesce all’interrogazione parlamentare inerente la
varietà di grano duro Senatore Cappelli, nell’ambito della quale la
rappresentante del Dicastero ha chiarito che ‘per evitare qualsiasi problema
sulla tematica, il Mipaaft procederà quanto prima a un confronto articolato con
il CREA e con i portatori di interessi del comparto produttivo, nell'ambito del
gruppo di lavoro per la protezione delle piante sezioni sementi, in cui sono
presenti tutti gli attori della produzione agricola, ferma restando la necessità
di tutelare e mantenere il seme in purezza’”. Così il coordinamento di
Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e
Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, in seguito a quanto emerso in
occasione del question time svoltosi in Commissione Agricoltura della Camera.
“Quella del ‘Senatore Cappelli’ è una varietà di grano duro
molto antica, ampiamente coltivata nel Mezzogiorno fino alla metà del secolo
scorso; si tratta di una varietà selezionata nel 1915 da Nazareno Strampelli e
che prese poi il nome del senatore abruzzese Raffaele Cappelli, promotore agli
inizi del ‘900 della riforma agraria che portò alla distinzione tra grani duri
e teneri”, ricorda il coordinatore di Agrinsieme Franco Verrascina.
“Il ‘Senatore Cappelli’
è inoltre una varietà molto apprezzata dal punto di vista qualitativo, che va
pertanto messa a disposizione degli agricoltori italiani, nell’interesse
generale della biodiversità e del recupero delle varietà tradizionali”,
continua il coordinatore.
“Il grano Senatore Cappelli è iscritto nel Registro delle
varietà di specie agrarie tenuto dal Ministero delle Politiche agricole,
alimentari, forestali e del turismo e i diritti patrimoniali derivanti dallo
sfruttamento di tale varietà sono riconosciuti al Consiglio per la ricerca in
agricoltura e l'analisi dell'economia agraria-CREA”, aggiunge Verrascina.
Nessun commento:
Posta un commento