La
cenere di legna è un ottimo concime organico da usare nell’orto biologico. Chi
vive in campagna, o più semplicemente ha una stufa a legna o un camino, ne ha
spesso a disposizione grandi quantità. Usarla nell’orto come concime rende
facile lo smaltimento e, al tempo stesso, consente di nutrire il terreno e le
coltivazioni. Tuttavia, è importante sapere con precisione quali sono gli
effetti della cenere di legna su terreno e piante. Conoscere questi dettagli,
infatti, ci permetterà di poterla usare in maniera corretta.
Una
domanda che ci si pone spesso tra gli appassionati di orto, infatti, è se sia
sicuro usarla nell’orto e nel giardino.
Come
per la maggior parte delle domande in ambito agricolo, la risposta è “dipende”.
Prima di usarla, è importante conoscere le caratteristiche del nostro terreno.
Inoltre, bisogna capire quali sono le piante che vi coltiviamo e qual è il
contenuto della cenere stessa.
Cerchiamo
quindi di fare un po’ di chiarezza.
Quale
cenere di legna usare nel nostro orto
La
cenere che ci interessa usare nell’orto altro non è che il residuo solido della
combustione del legno. Ha la consistenza di una polvere molto fine, e il colore
ha le tonalità di una scala di grigio.
La
cenere di legna migliore deriva dagli scarti di potatura di alberi e siepi e
dai residui di stufe e camini.
Per
il riscaldamento domestico, di solito si usa legno prodotto da alberi quali:
quercia, faggio, abete, pino, pioppo, castagno, acacia.
Nella
potatura, tra gli alberi che primeggiano per la produzione degli scarti ricordiamo
l’ulivo e l’alloro.
Usare
nell’orto la cenere di legna prodotta in questo modo ha due vantaggi. Risolve
il problema dello smaltimento e permette di concimare la terra con gli elementi
naturali presenti nei vegetali stessi. In questo modo si chiude un ciclo
eco-compatibile.
Un
po’ lo stesso principio valido per il compost: ciò che consumiamo ritorna in
natura sotto una diversa forma.
Quali
elementi contiene la cenere di legna
La
cenere di legna contiene quattro elementi principali che sono:
Calcio,
in percentuali variabili dal 25 al 40%
Potassio,
dal 5 al 30%
Fosforo,
dal 1,3 al 20%
Magnesio,
dal 1,3 al 16%
Si
tratta di sostanze gradite alla maggior parte delle piante, questo poiché ne
garantiscono uno sviluppo sano ed equilibrato.
Ad
esempio, il fosforo serve nei periodi di fioritura, mentre il potassio aiuta
molto nella maturazione dei frutti.
Il
nutrimento che la cenere di legna dà al terreno non è completo, infatti manca
l’azoto. Ad ogni modo è presente una gran quantità di calcio.
Gli
altri elementi (potassio, fosforo e magnesio) sono sali minerali che la cenere
rende disponibili in modo graduale. Questo grazie al suo lento periodo di
degradazione. In questo modo le radici delle piante assorbono il nutrimento
adatto nel momento giusto.
Nell’orto
di un bravo coltivatore biologico, la mancanza di azoto nella cenere di legna è
compensata da compost domestico, letame maturo o humus di lombrico
(quest’ultimo potete acquistarlo quiHumus di lombrico).
L’azoto
è un elemento indispensabile per la crescita vegetativa. Gli ortaggi comuni
come pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, ne risentono parecchio la
carenza.
Gli
effetti delle cenere su terreno e piante
In
precedenza vi abbiamo parlato dei diversi tipi di terreno e della loro
struttura. Un altro importante elemento da considerare, nella valutazione del
nostro campo è la reazione chimica. In sostanza dobbiamo misurarne il ph per
capire se ci troviamo davanti a un suolo acido, neutro o alcalino.
La
maggior parte delle specie orticole e fruttifere cresce bene in terreni neutri
o sub-alcalini (ph tra 6,6 e 7,8).
La
cenere di legna come primo elemento apporta il calcio, il quale ha un’azione
basica nel terreno. Questo ne fa aumentare l’alcalinità.
Quindi,
se avete un terreno un po’ acido, usare cenere in concimazione è vantaggioso e
potete usare dosaggi più elevati.
Se,
invece, il vostro terreno è calcareo, alcalino e compatto, usare la cenere può
creare condizioni sfavorevoli per le piante.
La
cenere è da evitare, però, soprattutto se coltiviamo specie acidofile, che
amano terreni acidi (con ph inferiore a 5,5).
Questo
un elenco delle principali piante e degli alberi acidofili:
Azalea
Camelia
Corbezzolo
Erica
Gardenia
Magnolia
Mimosa
Mirtillo
Ortensie
Rododendri
Abete
bianco
Abete
rosso
Acero
giapponese
Betulla
Castagno
Faggio
Come
distribuire la cenere di legna sul terreno
La
cenere di legna viene prodotta e usata nell’orto in inverno. E’ ottima per
preparare i terreni a riposo, prima delle colture primaverili ed estive.
Si
può distribuire in modo uniforme sul suolo man mano che viene raccolta,
lasciandola poi riposare e disciogliersi. Durante la lavorazione del terreno
primaverile verrà poi ammendata, in modo da poter nutrire le radici delle
piante.
Nella
pratica, se c’è molto materiale di potatura da smaltire, facciamone dei cumuli
e bruciamoli dove sappiamo di dover concimare. Osservate la legislazione
sull’abbruciamento e fate sempre attenzione a lavorare in sicurezza per non
arrecare danno a persone o cose.
Se
avete alberi da frutto, siepi o rose, potete usare la cenere cospargendola
vicino il tronco principale e tutt’intorno. In questo caso conviene subito
unire la cenere al terreno praticando leggere zappature.
I
dosaggi che si consiglia di non superare sono di 25 kg per 100 mq di terreno,
circa 200/300 g a mq.
Per
concimare il terreno delle coltivazioni invernali è utile cospargere un po’ di
cenere prima di effettuare la rincalzatura. Questa si effettua su colture quali
il cavolfiore, il cavolo broccolo, la verza, il cappuccio.
Secondo
la direttiva comunitaria, l’uso della cenere come fertilizzante è ammesso in
agricoltura biologica (Reg. Cee 2092/91).
Il
limite che viene posto però è che la cenere derivi da “legname non trattato
chimicamente dopo l’abbattimento”. Vediamo questo cosa comporta.
Quali
ceneri non utilizzare
Non
solo la direttiva europea, ma anche la logica ci suggerisce di non usare cenere
di legno trattato. Vernici, collanti, materiale plastico ecc, sono, infatti,
sostanze tossiche per il nostro terreno e quindi bisogna evitarle.
Di sicuro,
poi, non si usa la cenere del carbon-fossile, in quanto contiene metalli
pesanti che possono danneggiare le piante. Questi, inoltre, possono permanere a
lungo nel substrato.
Alcuni
sostengono che si possano usare i residui di carbonella, ad esempio dopo un
barbecue. Noi lo sconsigliamo.
Molti,
inoltre, si domandano se è possibile usare le ceneri delle stufe a pellet.
Queste stufe sono molto diffuse in ambito domestico e stanno man mano
sostituendo il classico camino. Il pellet è un prodotto commerciale che deriva
dalla segatura del legno. Subisce diverse lavorazioni industriali che non
prevedono almeno in teoria, l’uso di sostanze chimiche. Ad ogni modo, a noi non
piace utilizzarlo nell’orto.
Dall’osservazione
sul campo, la cenere del pellet è quasi nera e molto fine e non dà la stessa
sensazione di pulizia della cenere di legna. Il grigio quasi candido di
quest’ultima è a nostro avviso da preferire alla colorazione quasi nera della
cenere di pellet.
Altri
utilizzi della cenere di legna
Nella
vita di campagna la cenere ha sempre accompagnato contadini e massaie. Molto
famosa, ad esempio, è la lisciva, un sapone detergente naturale, che si ricava
con facilità dalla cenere di legna. Questo sapone, in passato, veniva usato per
il bucato e non solo.
La
cenere può anche svolgere nel terreno una funzione antiparassitaria, come
abbiamo visto nella difesa biologica contro le limacce.
Può
essere utilizzata nel compost domestico, aiutando ad eliminare i cattivi odori
delle compostiere.
Spesso
viene usata nel letamaio, poiché assorbe l’umidità del letame, favorisce
l’arieggiamento della massa organica e migliora la fermentazione.
Il
mix di cenere e letame è perfetto per la concimazione naturale, essendo
completo in tutti gli elementi nutritivi principali.
La
cenere di legna è un ottimo concime organico da usare nell’orto biologico. Chi
vive in campagna, o più semplicemente ha una stufa a legna o un camino, ne ha
spesso a disposizione grandi quantità. Usarla nell’orto come concime rende
facile lo smaltimento e, al tempo stesso, consente di nutrire il terreno e le
coltivazioni. Tuttavia, è importante sapere con precisione quali sono gli
effetti della cenere di legna su terreno e piante. Conoscere questi dettagli,
infatti, ci permetterà di poterla usare in maniera corretta.
Una
domanda che ci si pone spesso tra gli appassionati di orto, infatti, è se sia
sicuro usarla nell’orto e nel giardino.
Come
per la maggior parte delle domande in ambito agricolo, la risposta è “dipende”.
Prima di usarla, è importante conoscere le caratteristiche del nostro terreno.
Inoltre, bisogna capire quali sono le piante che vi coltiviamo e qual è il
contenuto della cenere stessa.
Cerchiamo
quindi di fare un po’ di chiarezza.
Quale
cenere di legna usare nel nostro orto
La
cenere che ci interessa usare nell’orto altro non è che il residuo solido della
combustione del legno. Ha la consistenza di una polvere molto fine, e il colore
ha le tonalità di una scala di grigio.
La
cenere di legna migliore deriva dagli scarti di potatura di alberi e siepi e
dai residui di stufe e camini.
Per
il riscaldamento domestico, di solito si usa legno prodotto da alberi quali:
quercia, faggio, abete, pino, pioppo, castagno, acacia.
Nella
potatura, tra gli alberi che primeggiano per la produzione degli scarti ricordiamo
l’ulivo e l’alloro.
Usare
nell’orto la cenere di legna prodotta in questo modo ha due vantaggi. Risolve
il problema dello smaltimento e permette di concimare la terra con gli elementi
naturali presenti nei vegetali stessi. In questo modo si chiude un ciclo
eco-compatibile.
Un
po’ lo stesso principio valido per il compost: ciò che consumiamo ritorna in
natura sotto una diversa forma.
Quali
elementi contiene la cenere di legna
La
cenere di legna contiene quattro elementi principali che sono:
Calcio,
in percentuali variabili dal 25 al 40%
Potassio,
dal 5 al 30%
Fosforo,
dal 1,3 al 20%
Magnesio,
dal 1,3 al 16%
Si
tratta di sostanze gradite alla maggior parte delle piante, questo poiché ne
garantiscono uno sviluppo sano ed equilibrato.
Ad
esempio, il fosforo serve nei periodi di fioritura, mentre il potassio aiuta
molto nella maturazione dei frutti.
Il
nutrimento che la cenere di legna dà al terreno non è completo, infatti manca
l’azoto. Ad ogni modo è presente una gran quantità di calcio.
Gli
altri elementi (potassio, fosforo e magnesio) sono sali minerali che la cenere
rende disponibili in modo graduale. Questo grazie al suo lento periodo di
degradazione. In questo modo le radici delle piante assorbono il nutrimento
adatto nel momento giusto.
Nell’orto
di un bravo coltivatore biologico, la mancanza di azoto nella cenere di legna è
compensata da compost domestico, letame maturo o humus di lombrico
(quest’ultimo potete acquistarlo quiHumus di lombrico).
L’azoto
è un elemento indispensabile per la crescita vegetativa. Gli ortaggi comuni
come pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, ne risentono parecchio la
carenza.
Gli
effetti delle cenere su terreno e piante
In
precedenza vi abbiamo parlato dei diversi tipi di terreno e della loro
struttura. Un altro importante elemento da considerare, nella valutazione del
nostro campo è la reazione chimica. In sostanza dobbiamo misurarne il ph per
capire se ci troviamo davanti a un suolo acido, neutro o alcalino.
La
maggior parte delle specie orticole e fruttifere cresce bene in terreni neutri
o sub-alcalini (ph tra 6,6 e 7,8).
La
cenere di legna come primo elemento apporta il calcio, il quale ha un’azione
basica nel terreno. Questo ne fa aumentare l’alcalinità.
Quindi,
se avete un terreno un po’ acido, usare cenere in concimazione è vantaggioso e
potete usare dosaggi più elevati.
Se,
invece, il vostro terreno è calcareo, alcalino e compatto, usare la cenere può
creare condizioni sfavorevoli per le piante.
La
cenere è da evitare, però, soprattutto se coltiviamo specie acidofile, che
amano terreni acidi (con ph inferiore a 5,5).
Questo
un elenco delle principali piante e degli alberi acidofili:
Azalea
Camelia
Corbezzolo
Erica
Gardenia
Magnolia
Mimosa
Mirtillo
Ortensie
Rododendri
Abete
bianco
Abete
rosso
Acero
giapponese
Betulla
Castagno
Faggio
Come
distribuire la cenere di legna sul terreno
La
cenere di legna viene prodotta e usata nell’orto in inverno. E’ ottima per
preparare i terreni a riposo, prima delle colture primaverili ed estive.
Si
può distribuire in modo uniforme sul suolo man mano che viene raccolta,
lasciandola poi riposare e disciogliersi. Durante la lavorazione del terreno
primaverile verrà poi ammendata, in modo da poter nutrire le radici delle
piante.
Nella
pratica, se c’è molto materiale di potatura da smaltire, facciamone dei cumuli
e bruciamoli dove sappiamo di dover concimare. Osservate la legislazione
sull’abbruciamento e fate sempre attenzione a lavorare in sicurezza per non
arrecare danno a persone o cose.
Se
avete alberi da frutto, siepi o rose, potete usare la cenere cospargendola
vicino il tronco principale e tutt’intorno. In questo caso conviene subito
unire la cenere al terreno praticando leggere zappature.
I
dosaggi che si consiglia di non superare sono di 25 kg per 100 mq di terreno,
circa 200/300 g a mq.
Per
concimare il terreno delle coltivazioni invernali è utile cospargere un po’ di
cenere prima di effettuare la rincalzatura. Questa si effettua su colture quali
il cavolfiore, il cavolo broccolo, la verza, il cappuccio.
Secondo
la direttiva comunitaria, l’uso della cenere come fertilizzante è ammesso in
agricoltura biologica (Reg. Cee 2092/91).
Il
limite che viene posto però è che la cenere derivi da “legname non trattato
chimicamente dopo l’abbattimento”. Vediamo questo cosa comporta.
Quali
ceneri non utilizzare
Non
solo la direttiva europea, ma anche la logica ci suggerisce di non usare cenere
di legno trattato. Vernici, collanti, materiale plastico ecc, sono, infatti,
sostanze tossiche per il nostro terreno e quindi bisogna evitarle.
Di sicuro,
poi, non si usa la cenere del carbon-fossile, in quanto contiene metalli
pesanti che possono danneggiare le piante. Questi, inoltre, possono permanere a
lungo nel substrato.
Alcuni
sostengono che si possano usare i residui di carbonella, ad esempio dopo un
barbecue. Noi lo sconsigliamo.
Molti,
inoltre, si domandano se è possibile usare le ceneri delle stufe a pellet.
Queste stufe sono molto diffuse in ambito domestico e stanno man mano
sostituendo il classico camino. Il pellet è un prodotto commerciale che deriva
dalla segatura del legno. Subisce diverse lavorazioni industriali che non
prevedono almeno in teoria, l’uso di sostanze chimiche. Ad ogni modo, a noi non
piace utilizzarlo nell’orto.
Dall’osservazione
sul campo, la cenere del pellet è quasi nera e molto fine e non dà la stessa
sensazione di pulizia della cenere di legna. Il grigio quasi candido di
quest’ultima è a nostro avviso da preferire alla colorazione quasi nera della
cenere di pellet.
Altri
utilizzi della cenere di legna
Nella
vita di campagna la cenere ha sempre accompagnato contadini e massaie. Molto
famosa, ad esempio, è la lisciva, un sapone detergente naturale, che si ricava
con facilità dalla cenere di legna. Questo sapone, in passato, veniva usato per
il bucato e non solo.
La
cenere può anche svolgere nel terreno una funzione antiparassitaria, come
abbiamo visto nella difesa biologica contro le limacce.
Può
essere utilizzata nel compost domestico, aiutando ad eliminare i cattivi odori
delle compostiere.
Spesso
viene usata nel letamaio, poiché assorbe l’umidità del letame, favorisce
l’arieggiamento della massa organica e migliora la fermentazione.
Il
mix di cenere e letame è perfetto per la concimazione naturale, essendo
completo in tutti gli elementi nutritivi principali.
Fonte:
Coltivazione Biologica
Fonte:
Coltivazione Biologica
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