Lo sviluppo prorompente delle innovazioni
impiegabili nel campo dell’agricoltura digitale, pur nella caoticità delle
singole proposte, ha evidenziato la possibilità di un cambiamento di paradigma
nella impostazione produttiva dell’azienda agraria e dei territori, raccordando
la fase produttiva con la trasformazione sino a raggiungere il consumatore.
Siamo molto probabilmente all’alba di una
rivoluzione delle scienze agrarie che segnerà una fondamentale evoluzione
dell’agricoltura moderna, indotta dalla necessità di un incremento di
efficienza, da una ritrovata consapevolezza della complessità delle tematiche e
da un accresciuto rispetto per l’uomo, il cibo, l’ambiente ed il clima.
Il nuovo paradigma scaturisce così dalle
innumerevoli innovazioni disponibili che permettono di aumentare in tempo reale
le conoscenze e conseguentemente le proprie capacità professionali.
Sotto il nome di Agricoltura 4.0 si può
identificare quel complesso di ausili tecnologici e formativi che inducono una
conoscenza ed una intelligenza aumentata, di cui devono poter disporre tutti,
in qualsiasi luogo e per qualsiasi segmento produttivo.
Sono componenti del sistema Agricoltura 4.0
gli “ambienti social” alimentati dall’evoluzione delle tecnologie ICT, le
innovazioni tecnologiche nel campo della sensoristica, dell’ottica e della
robotica, gli avanzamenti realizzati dalla conoscenza e dalla ricerca
all’interno delle produzioni primarie e della trasformazione agroalimentare,
tutte centrate sullo sviluppo di cloud computing.
Le potenzialità offerte dall’integrazione
delle nuove tecnologie digitali (ingegneristiche, meccatroniche, informatiche,
logistiche, di comunicazione, ecc.) risultano ancora largamente inespresse nel
sistema italiano, ma anche in buona parte d’Europa. Ciò è dovuto in larga parte
alla presenza di rilevanti costi fissi, tipici dei sistemi tecnologici a rete,
che necessitano di un’accurata programmazione a monte, per essere
efficientemente distribuiti tra i diversi portatori di interesse.
Altro elemento non trascurabile, che osta la
rapida ed ampia diffusione, è rappresentato dalla necessità di integrare e
sviluppare contemporaneamente diversi ambiti di conoscenze.
Tanto le piattaforme informatiche, quanto le
tecnologie applicative di meccanica di precisione e remote sensing,
infatti, necessitano di una calibrazione e adattamento alle condizioni
produttive, realizzabili solo attraverso una combinazione di conoscenza
organizzata e sperimentazione in campo.
È proprio l’esigenza interpretativa dei
fenomeni rilevati con strumenti di sensoristica o rilevazione ottica e termica
a distanza, la chiave di volta indispensabile per la costituzione di banche
dati dinamiche e integrate tra di loro che siano in grado, da un lato, di
generare un sistema di conoscenze (modelli di previsione e di gestione) capace
di calibrare e attivare strumenti di agricoltura di precisione o monitorare
processi di trasformazione agroalimentare, dall’altro, di alimentare una
piattaforma informatica in grado di connettere i diversi attori, favorendo
l’accesso alle tecnologie e l’attivazione di servizi mediante l’utilizzo di
applicazioni user-friendly a costi contenuti (es.: App per
smartphone). Il progetto AgriDigit mira a sviluppare tale sistema di
conoscenze su una scala campionaria a livello aziendale, individuando gli
ambiti più avanzati dell’Agricoltura di Precisione, della modellistica, della
sensoristica e dell’informatica, sui quali innestare dei prototipi capaci di
traguardare, nel corso del triennio di attività, almeno uno dei seguenti
obiettivi:
- incremento della
profittabilità attraverso una riduzione dei costi di produzione o un
miglioramento della qualità dei prodotti;
- incremento della
sostenibilità ambientale attraverso una riduzione dei prodotti chimici immessi,
una riduzione dei consumi idrici o del suolo, una riduzione delle emissioni
nocive;
- incremento della awareness
e della curiosità del consumatore, attraverso l’accesso alle informazioni circa
l’origine dei prodotti, le fasi della produzione e della trasformazione, i
contenuti nutrizionali e qualitativi.
Il perseguimento di tali risultati verrà
conseguito mediante l’espletamento delle seguenti attività:
1) costruzione delle banche
dati e sistematizzazione di quelle esistenti per la realizzazione di
mosaicatura delle cartografie relative al territorio agricolo italiano;
2) calibrazione di sistemi
sensoristici e ottici per la costituzione di librerie informatiche
georeferenziate (e/o tipizzate, nel caso di applicazioni zootecniche o in
serra);
3) sviluppo di modellistica per
l’elaborazione di scenari previsionali e la realizzazione di applicazioni di
agricoltura di precisione attraverso un sistema di supporto alle decisioni, con
particolare riferimento alla produttività, alla qualità e allo stato di salute
delle specie vegetali e animali, nonché della valutazione dei fattori di
contesto, quali suolo, emissioni e consumi idrici;
4) sperimentazione e
adattamento degli strumenti e tecnologie dell’agricoltura di precisione alla
realtà italiana, con particolare riferimento alle centraline per la gestione
dell’irrigazione, fertirrigazione e smaltimento reflui e digestati, macchine
per la sistemazione e la gestione del suolo e delle pratiche agronomiche, per
la raccolta, per l’alimentazione degli animali, per l’analisi e la gestione
della qualità nelle fasi della trasformazione;
5) sviluppo di interfacce
digitali per la gestione degli strumenti dell’agricoltura di precisione, sia da
remoto che in situ, integrate in ambiente di tipo cloud;
6) progettazione e sviluppo
di apposita piattaforma informatica per la gestione e lo sviluppo di tutte le
attività del progetto, nonché per la realizzazione di casi pilota di erogazione
e gestione dei servizi di agricoltura digitale in un contesto 4.0.
Autore: Marcello Donatelli
Fonte: Accademia dei Georgofili
* L’Autore ha partecipato come relatore al
Convegno del 12 ottobre 2017 su “L’uso dei droni per l’agricoltura di
precisione”, organizzato dalla Sezione Sud-Ovest dell’Accademia dei Georgofili
in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II.
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