I dati che vengono presentati sono un’elaborazione
realizzata dal SINAB sulla base delle informazioni al 31 dicembre 2016
comunicate dagli Organismi di controllo, dalle Regioni e dal Sistema
Informativo del Biologico (SIB). Il 2016 vede il settore dell’agricoltura
biologica fare un sostanziale passo in avanti: è di due cifre, infatti,
l’incremento sia delle superfici che degli operatori rispetto all’anno
precedente. Le superfici coltivate con metodo biologico in Italia hanno
raggiunto nel 2016 quota 1.796.363 ettari che si traducono in una crescita del
20,4 % rispetto all’anno precedente. La crescita del settore si evidenzia anche
dal numero di aziende che hanno scelto di produrre secondo il metodo del
biologico. Sono infatti 72.154 gli operatori certificati al 31/12/2016. Nel
corso del 2016, hanno scelto di convertire la propria impresa 12.195 operatori.
Rispetto ai dati riferiti al 2015 si rileva infatti un aumento complessivo del
numero di operatori di 20,3 punti percentuali. L’incidenza percentuale del
biologico rispetto ai dati nazionali (ISTAT SPA 2013) indica che in percentuale
sul totale della superficie coltivata in Italia il biologico arriva ad
interessare il 14,5 % della SAU nazionale.
Controllo funzionale, manutenzione e taratura delle macchine
L’indicatore esprime il numero di macchine irroratrici
sottoposte al controllo funzionale secondo la normativa vigente. Allo stato
attuale non si conosce il numero esatto delle macchine irroratrici in uso nelle
singole Regioni e P.a. né il numero totale a livello nazionale. Dalle stime
effettuate si è a giunti a quantificare quest'ultimo valore in circa 600.000
unità, da cui ne discende che oltre il 20% delle macchine è stato controllato
ai sensi della normativa vigente. Si tratta della prima volta che vengono
raccolti questi dati a livello nazionale, quindi non è possibile verificare il
trend dell'indicatore.
Difesa integrata volontaria
L’indicatore descrive la Superficie Agricola Utilizzata
(SAU) su cui si applica lo standard della Produzione Integrata - PI, definito
IPM avanzato (Integrated Pest Management)dal Piano di azione nazionale che
implementa la direttiva sull'uso sostenibile dei pesticidi Dir 2009/128/CE. Lo
standard viene esplicitato nei disciplinari regionali che sono redatti
conformemente alle Linee Guida Nazionali di Produzione Integrata. La Produzione
Integrata definisce il sistema di produzione agroalimentare che utilizza tutti
i mezzi produttivi e di difesa delle produzioni agricole dalle avversità, volti
a ridurre al minimo l'uso delle sostanze chimiche di sintesi e a razionalizzare
la fertilizzazione, nel rispetto dei principi ecologici, economici e
tossicologici - art. 2, comma 4 della L. 4 del 3 febbraio 2011. Poco più di un
anno dopo l'entrata a regime del Sistema di Qualità di Produzione Integrata, la
certificazione fa registrare un’adesione al Sistema in quasi tutta Italia, con
la Puglia che presenta la maggior superficie coltivata e la Provincia autonoma
di Trento con il maggior numero di certificazioni.
Distribuzione dei prodotti fitosanitari
Nel 2015 sono stati immessi in commercio 136 mila tonnellate
di prodotti fitosanitari, mentre la quantità dei dei principi attivi contenuti
nei pf è pari a 63 mila tonnellate. Dal 2002 al 2015, la quantità dei dei
principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari è diminuita
complessivamente di 31 mila tonnellate (-33,1%); a scendere sono soprattutto le
sostanze attive fungicide, insetticide ed erbicide (rispettivamente -38,5% ,
-47,1%, -32,8%) , mentre le sostanze attive varie sono aumentate del 26,8% e il
biologico passa da 29.801 chilogrammi a 353.808. Negli ultimi due anni però la
tendenza alla diminuzione non è confermata. L’indicatore consente di valutare i
quantitativi di prodotti fitosanitari immessi annualmente al consumo per uso
agricolo, nonché di confrontare gli orientamenti di distribuzione nel tempo e
su base territoriale.
Fasce tampone e altre misure di mitigazione permanenti del
rischio per la protezione dei corpi idrici superficiali
Indicatore non attivo
Frequenza e concentrazione di sostanze attive nelle acque a
livello nazionale
L’indicatore permette di valutare la contaminazione delle
acque superficiali e sotterranee da residui di pesticidi immessi nell’ambiente,
fornendo un dato in termini di frequenza di ritrovamento, di distribuzione dei
valori delle concentrazioni nelle acque e di superamento di standard di qualità
ambientale (SQA) nei punti di monitoraggio. L’informazione prodotta dà la
possibilità di supportare processi decisionali volti a limitare i rischi per
l’ambiente, di appurare l’efficacia di specifiche azioni di mitigazione e di
seguire l’evoluzione della contaminazione. Dall’analisi dei dati, emerge che
nelle acque superficiali, il valore del superamento degli SQA registra un
aumento pressochè regolare in tutto l’arco temporale considerato, raggiungendo
il suo valore massimo nel 2014 (21,3%), mentre nelle acque sotterranee tra il
2010-2014 il valore del superamento degli SQA è pressochè stabile (circa il
7%).
Frequenza e concentrazione di specifiche sostanze attive nelle
acque
L’indicatore permette di valutare la contaminazione delle
acque superficiali e sotterranee da residui di pesticidi immessi nell’ambiente
per specifiche sostanze, rilevanti dal punto di vista normativo ed
(eco)tossicologico. Le sostanze sono quelle “prioritarie” e “pericolose
prioritarie” ai sensi della Direttiva Quadro Acque (Direttiva 2000/60/CE). Ai
fini della verifica del raggiungimento dello stato chimico buono delle acque
superficiali e sotterranee per queste sostanze devono essere rispettati gli
Standard di Qualità Ambientali, appositamente definiti.
Intossicazioni da prodotti fitosanitari
Misure relative alla gestione dei prodotti fitosanitari nei
Siti Rete Natura 2000 e nelle aree naturali protette
Indicatore in fase di elaborazione
Mortalità delle api causata dall'uso dei prodotti
fitosanitari
Le api, il polline e le altri matrici apistiche, consentono
di avere indicazioni sullo stato naturale e sulla contaminazione chimica da
fitofarmaci presente nell’ambiente (Celli e Maccagnani, 2003; Girotti et al.,
2013). Le analisi di laboratorio, permettono inoltre di rinvenire sulle api e
sul polline le sostanze attive presenti nei prodotti fitosanitari utilizzati
nelle aree sulle quali le stesse effettuano i voli e bottinano (Porrini et al.,
2003; Rişcu e Bura, 2013). L’ISPRA partecipa ad attività di ricerca mirate a
stabilire i possibili fattori di mortalità delle colonie di api, anche a
seguito delle diverse pratiche fitoiatriche implementate nelle aree naturali e
a vocazione agricola (ISPRA, 2011; Bellucci et al., 2010). I dati rilevati nel
2015 e nel 2016 consentono di evidenziare un aumento dei casi di moria di api.
Quanto osservato non è solo imputabile all’accresciuta esposizione ai Prodotti
Fitosanitari, quanto anche ad un incremento della sensibilità di rilevazione da
parte di apicoltori ed organi di controllo preposti (Min. Sal. Uffici
Veterinari delle ASL, associazioni e singoli apicoltori), anche a seguito
dell’adozione da parte del Ministero della Salute delle “Linee Guida Min. Sal.,
2014. Linee guida per la gestione delle segnalazioni di moria o spopolamento
degli alveari connesse all’utilizzo di agro farmaci”.
Popolazione di uccelli sensibili ai prodotti fitosanitari
Gli uccelli sono molto sensibili ai cambiamenti ambientali
in quanto la loro sopravvivenza dipende da un insieme di elementi legati alla
qualità degli habitat, all’integrità e funzionalità degli agro-ecosistemi.
Dall'analisi della “Popolazioni di uccelli sensibili ai prodotti fitosanitari”
emerge una regolare tendenza alla diminuzione; a partire dal 2011 raggiunge i
valori più bassi e, nel 2014, si assesta al 63,34% del valore che aveva nel
2000.
Residui di prodotti fitosanitari in matrici alimentari
L' indicatore misura il livello di conformità dei residui di
prodotti fitosanitari in alimenti e quindi anche del rispetto delle buone
pratiche agricole. La percentuale delle irregolarità dei residui da molti anni
si mantiene intorno all'1% dei campioni effettuati.
Rilascio del certificato di abilitazione e di aggiornamento
per consulenti, distributori ed utilizzatori professionali
L’indicatore esprime i numeri dei certificati rilasciati ex
novo e per aggiornamento agli utilizzatori, rivenditori e consulenti dei
prodotti fitosanitari e permette, pertanto, di misurare lo specifico grado di
attuazione del processo formativo.A fine 2016, secondo i dati forniti dalle AC
(19 Regioni/Province Autonome su 21), il numero totale di distributori è 10.228
e i consulenti sono 5.323, tutti certificati. Diversa la situazione degli
utilizzatori professionali: al 31 dicembre 2016, poco meno di 340.000
utilizzatori sono certificati, conseguentemente in Italia, l’incidenza degli
Utilizzatori Professionali rispetto alle aziende agricole è pari al 25%.
Sostenibilità dei sistemi colturali
Andamento del numero medio di colture erbacee e ortive coltivate
nelle aziende italiane tra 2009 e 2014 divise in tre classe di SAU: inferiore a
10 ha, tra 10 e 30 ha e superiore a 30 ha.
L’indicatore si basa sul presupposto, ben noto e
scientificamente assodato, che ad una maggiore diversificazione del sistema colturale
corrisponda una minore incidenza degli organismi nocivi sulle colture. La
diversificazione non si basa solo sul numero di colture praticate, ma anche su
come vengono avvicendate tra loro e sulla presenza e durata di coperture
vegetali. Pertanto, esso rappresenta un elemento cardine dell’approccio
preventivo alla difesa delle colture. Inoltre, l’adozione di tecniche
fisico-meccaniche o biologiche di lotta diretta consente la riduzione
dell’utilizzo di mezzi chimici per la difesa delle colture. Dalla sola analisi
del numero medio di colture coltivate annualmente nelle aziende per classe SAU
e per regione dal 2011 al 2014, emerge un trend positivo per la maggior parte
delle regioni,. Questo vuol dire che le aziende agricole italiane stanno
diversificando maggiormente i propri sistemi colturali.
Uso dei prodotti fitosanitari
L'indicatore fornisce informazione relativamente all'uso dei
prodotti fitosanitari nelle singole coltivazioni così come definite dal PAN.
Per l'anno 2014 e 2015 sono presentati i dati relativi ai principi attivi
impiegati per superficie trattata e quantità impiegata nella coltivazione del
pomodoro e vite per categoria (superficie in ettari, quantità impiegata in
chilogrammi). Per entrambe le colture rilevate, i fungicidi prevalgono in
termini di quantità percentuali distribuite.
Fonte: ISPRA Istituto superiore per la nazione per l’uso
sostenibile dei prodotti fitosanitari
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