L’epidemia di Xylella fastidiosa, che a partire dal 2013 ha
colpito gli ulivi della Puglia, avanza senza sosta verso il nord della regione,
seminando nuovi focolai e minacciando sempre più seriamente la piana degli
ulivi monumentali.
Lo segnala “Emergenza Xylella”, il portale regionale che
monitora il propagarsi della malattia responsabile del progressivo
disseccamento degli ulivi. Il sito riferisce di 38 alberi risultati infetti in
provincia di Brindisi, a Ceglie Messapica, Ostuni, Carovigno e Cisternino.
La pianta positiva all’infezione situata nell’agro di
Cisternino, un ulivo nelle vicinanze del paese, è il ritrovamento più avanzato
verso nord, con un ulteriore salto di 4 chilometri dal precedente ritrovamento
nello stesso agro, e ormai ad appena 4,5 chilometri dal confine dell’attuale
zona indenne.
Il Cnr e l’Università di Bari, dal 2 al 30 ottobre, hanno
inviato al Servizio fitosanitario regionale e all’Istituto agromico
mediterraneo di Bari quindici rapporti
delle analisi eseguite sui campioni prelevati nelle campagne del brindisino
dagli ispettori dell’Arif, l’Agenzia regionale per le attività irrigue e
forestali. Ben ottanta di essi sono risultati positivi al test della Xylella
fastidiosa.
Gli otto alberi risultati infetti nel territorio di Ostuni
sono quasi tutti ubicati nella zona collinare, tranne uno che si troverebbe
poco distante da Torre Pozzelle.
Per quanto riguarda le misure da adottare, come previsto
dalle procedure dettate dall’Unione europea, trovandosi il territorio ostunese
nella cosiddetta “zona cuscinetto”, dovranno essere eradicate le piante infette
e quelle sane nel raggio di 100 metri.
Intanto, gli agricoltori chiedono esplicitamente misure di
sostegno per fronteggiare l’avanzata della batteriosi, soprattutto laddove sono
presenti ulivi secolari e monumentali.
Da parte della regione Puglia, la richiesta più insistente
riguarda il potenziamento della ricerca scientifica applicata, al fine di
individuare le misure da adottare per contenere il fenomeno il più
efficacemente e rapidamente possibile.
(© Osservatorio AGR)
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