Con quali criteri i redattori ricercano e selezionano le
notizie in tema di agricoltura? E qual è l'immagine prevalente che si trova per
quanto riguarda il settore primario? Certamente vi è oggi nei media un'immagine
dell'agricoltura e dei suoi protagonisti che ne valorizza in qualche misura il
ruolo, tuttavia su questa materia circolano molte "fake news" e tende
a prevalere un'immagine bucolica che non corrisponde alla realtà di un settore
che vede i suoi attori più spesso alle prese con problemi che felici come si
tende a pensare e far pensare. Se n'è parlato in una tavola rotonda presso
Fico, sul tema "Innovazione in agricoltura e ruolo dei media", organizzato
da Cia Agricoltori Italiani dell'Emilia Romagna in occasione del ventennale di
fondazione del suo organo mensile "Agrimpresa", in collaborazione con
Vodafone che ha presentato soluzioni ‘digitali’ per la conduzione delle
imprese. All’incontro hanno partecipato rappresentanti di prestigiose testate:
Beppe Boni vice Resto del Carlino QN, Giorgio Setti capo redattore Terra e Vita
gruppo Edagricole New Businness Media, Fabrizio Binacchi direttore Rai 3 Emilia
Romagna, Franco Poggianti direttore agenzia Agricolae, Claudio Ferri direttore
Agrimpresa e per l'editore Agricoltura è Vita Cristiano Fini, mentre a moderare
la discussione è stata la responsabile comunicazione Cia nazionale Paola
Cambria. Soprattutto -è emerso dagli interventi- prevale una visione che tende a valorizzare
il passato, quando invece la forza della nuova agricoltura è di accettare la
tradizione innestandola in una visione innovativa. Del resto, ogni tradizione è
un'innovazione che -in tempi passati- ha avuto successo. Manca quindi una
visione proiettata all'innovazione che in questo settore ha invece molte
possibilità, anche se solo in parte arrivano fino agli agricoltori, e manca la
precisa percezione di un lavoro che a volte assume aspetti "eroici"
con le difficoltà proposte dal territorio, dai fattori climatici, ancor di più
da una burocrazia soffocante e che impegna gli agricoltori per tempi
inconcepibili rispetto ai tempi dedicati effettivamente al lavoro. Si deve
insomma cercare di dare dell'agricoltura un'immagine più vera rispetto ad una
in qualche occasione edulcorata -ha detto il presidente di Agricoltura è Vita
Cristiano Fini- mentre organizzazioni come Cia devono proporsi per un ruolo di
verità sul primario in alternativa al monopolio che sembra imperare
sull'informazione settoriale, ma da questo punto di vista anche da parte delle
redazioni serve un maggior impegno ad approfondire i temi non accontentandosi
dei comunicati, anche se possono avere un qualche fascino. Il dibattito si è
poi focalizzato sull’eccesso di burocrazia nel settore primario, una nota
dolente che ingabbia le imprese più impegnate a gestire ‘chilogrammi di carta’
che condurre l’impresa. In tema di innovazione agricola, un contributo
rilevante ha dato Augusto Bandera di Vodafone, presentando le novità che il
gruppo -in contatto con Cia- sta sviluppando anche per il settore agricolo.
Fonte: CIA Agricoltori Italiani
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