Migliorare la connessione ultraveloce a Internet nelle aree
rurali e periferiche dell’Unione europea, allo scopo di favorirne lo sviluppo.
Risponde a questi obiettivi il network di uffici di consulenza tecnica sulla
banda larga (Broadband Competence Offices, Bco) che l’Esecutivo comunitario ha
lanciato ufficialmente lo scorso 20 novembre.
Operativa dal gennaio di quest’anno, la rete di uffici potrà
fornire una guida ai promotori di progetti, pubblici o privati, utenti o
investitori. Lo scopo è raccogliere tutte le informazioni relative alla banda
larga, in ordine, ad esempio, ai finanziamenti, alla tecnologia o agli aspetti
normativi, in un unico punto di contatto all’interno dei Paesi dell’UE.
L’accesso a Internet ad alta velocità è fondamentale per il
futuro del settore primario, risultando collegato a nuove applicazioni digitali
come l’agricoltura di precisione.
Secondo la Commissione europea, la diffusione della banda
larga potrebbe anche aiutare a superare la minore disponibilità di
infrastrutture e servizi che caratterizza molte aree rurali, contribuendo a
renderle, tanto per le nuove generazioni quanto per quelle più mature, un luogo
attraente in cui vivere e lavorare, così da ridurre la pressione sulle zone
urbane.
Solo il 40% delle famiglie residenti in aree rurali ha
accesso alla banda larga, contro il 76% di tutte quelle dell’Unione europea. Un
divario digitale tra città e campagna che non rappresenta solo una
disuguaglianza di carattere tecnologico: è una disuguaglianza di opportunità.
Proprio per superare questo squilibrio, l’UE ha stanziato,
attraverso i suoi programmi strutturali e di investimento, 6 miliardi di euro
per il finanziamento, nel periodo 2014-2020, dell’installazione della banda
larga e di altre infrastrutture digitali, in particolare nelle zone rurali e
periferiche. Di queste risorse, circa un miliardo proviene direttamente dal
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.
(© Osservatorio AGR)
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