
Operativa dal gennaio di quest’anno, la rete di uffici potrà
fornire una guida ai promotori di progetti, pubblici o privati, utenti o
investitori. Lo scopo è raccogliere tutte le informazioni relative alla banda
larga, in ordine, ad esempio, ai finanziamenti, alla tecnologia o agli aspetti
normativi, in un unico punto di contatto all’interno dei Paesi dell’UE.
L’accesso a Internet ad alta velocità è fondamentale per il
futuro del settore primario, risultando collegato a nuove applicazioni digitali
come l’agricoltura di precisione.
Secondo la Commissione europea, la diffusione della banda
larga potrebbe anche aiutare a superare la minore disponibilità di
infrastrutture e servizi che caratterizza molte aree rurali, contribuendo a
renderle, tanto per le nuove generazioni quanto per quelle più mature, un luogo
attraente in cui vivere e lavorare, così da ridurre la pressione sulle zone
urbane.
Solo il 40% delle famiglie residenti in aree rurali ha
accesso alla banda larga, contro il 76% di tutte quelle dell’Unione europea. Un
divario digitale tra città e campagna che non rappresenta solo una
disuguaglianza di carattere tecnologico: è una disuguaglianza di opportunità.
Proprio per superare questo squilibrio, l’UE ha stanziato,
attraverso i suoi programmi strutturali e di investimento, 6 miliardi di euro
per il finanziamento, nel periodo 2014-2020, dell’installazione della banda
larga e di altre infrastrutture digitali, in particolare nelle zone rurali e
periferiche. Di queste risorse, circa un miliardo proviene direttamente dal
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.
(© Osservatorio AGR)
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