Una rete di alveari dislocata in punti strategici di Roma
per monitorare la qualità dell'aria. Ad illustrare la nuova iniziativa del
Campidoglio è stato Edgar Meyer in rappresentanza dell'assessorato all'Ambiente
presso la sede dei Carabinieri forestali di Roma insieme alla Federazione
Apicoltori Italiani. Non è la prima volta che il Comune a 5 Stelle si rivolge
agli animali per la cura della città in un ottica ambientalista: prima delle
api erano state le pecore ad essere tirate in causa in funzione tosaerba in
alcuni grandi aree verdi di periferia. Questo il piano: coordinare un sistema
di piccoli allevamenti di api già esistenti presenti in città tra cui quello
della Fai a Palazzo della Valle, con l'aggiunta di 3 arnie posizionate nella
sede dei carabinieri forestali.
Analizzando la qualità del miele, del polline e la salute
delle stesse api si punta a misurare il livello di smog. Il progetto si chiama
'Apincittà' e secondo Meyer "sara' utile alla citta' dal punto di vista
ambientale. Poi ci interessa la sensibilizzazione e l'educazione dei cittadini
alla biodiversità urbana".
Il Progetto, frutto di un coordinamento tra Arma dei
Carabinieri, Fai-Federazione Apicoltori Italiani e Comune di Roma, prevede in
particolare di mettere a sistema gli allevamenti di api presenti nella Capitale
creando, nell'ambito di quelli già esistenti, una rete di dieci postazioni nel
centro storico da subito. L'apiario sperimentale "Numero Zero"- viene
segnalato, in una nota, dai responsabili del progetto- è quello della Fai-Federazione
Apicoltori Italiani attivo già dal 1980 a Palazzo della Valle, sede di
Confagricoltura. Nella sede del Comando Cufa dell'Arma dei Carabinieri sono
stati invece installati tre alveari per attivare la "Postazione
Laboratorio Numero 1". Tra le attività in programma la valutazione
sull'impatto del servizio eco-sistemico che le api garantiscono alla Capitale.
Non mancherà inoltre nelle azioni da svolgere una nuova modalità di vigilanza
sul fenomeno dei furti degli alveari con particolare attenzione alla tutela e
alla salvaguardia dell'ape italiana. Nelle finalità dell'Arma dei Carabinieri,
della Fai-Federazione Apicoltori Italiani e del Comune di Roma anche quello di
uniformare un modello di apicoltura didattica per la biodiversità urbana,
attraverso il quale le scolaresche e la cittadinanza possano avvicinarsi ai
nuclei di alveari, in tutta sicurezza e vedere da vicino come funziona una
centralina di biomonitoraggio che conta su circa 50.000 api. Inoltre, Apincittà
intende proporsi come modello per un progetto ad alto tasso di inclusione:
altre istituzioni ed enti di ricerca potranno aggregarsi per offrire specifiche
e mirate collaborazioni su ambiti tecnico-scientifici.
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