Le esperienze di vacanza in Italia soddisfano i turisti
italiani e stranieri: in una scala da 1 a 10 il voto medio espresso dai turisti
è pari a 8. Gli elementi che soddisfano di più riguardano la qualità
dell’offerta enogastronomica locale: sia in generale, la qualità del mangiare e
del bere (per la quale il voto medio espresso è il più alto, pari a 8 sia per
gli italiani che per gli stranieri), ma anche la qualità della ristorazione
locale in particolare (7,6) ed i relativi costi (7,5). Questo il quadro
tracciato dall’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche di Unioncamere (Insart)
che ha elaborato il suo Report su Turismo e Enogastronomia in Italia nel 2017.
La gastronomia italiana, frutto dell’agricoltura e della
produzione italiana, sta assumendo sempre più un ruolo importante sia economico
che culturale. Il sistema turistico Italia, spiega Insart, con la sua cultura
gastronomica di tutto rilievo ne sta prendendo sempre più coscienza. La domanda
turistica dell’Italia gastronomica si dimostra oltre che in crescita, di
portata prevalente: si sta verificando una trasformazione del momento della
ristorazione da bisogno primario a prima motivazione di viaggio, soprattutto
per i turisti stranieri.
Si stima che le presenze legate al turismo enogastronomico
siano oltre 110 milioni e la loro spesa supera i 12 miliardi (15,1% totale
turismo). Il 43% dei soggiorni è dovuto al turismo italiano, per circa 47
milioni di presenze, mentre il turismo internazionale (57%) ha sviluppato circa
63 milioni di presenze.
Tramite le degustazioni dei prodotti locali il
consumatore/turista scopre il territorio, le sue eccellenze e tipicità che lo
rendono oltre che appetibile, unico. Tra le attività più praticate nel corso
della vacanza ben il 13,1% dei turisti partecipa alle degustazioni di prodotti
enogastronomici locali e l’8,6% effettua acquisti di prodotti artigianali ed
enogastronomici tipici del territorio della destinazione. Inoltre, il 6,6% dei
turisti partecipa agli eventi enogastronomici durante il soggiorno.
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