“Non ci piace l’Europa, che divide invece di unire; non ci
piace, ad esempio, l’Europa, che contrasta i diritti informativi dei
consumatori o che, sull’irrigazione, privilegia l’impostazione dei Paesi del
Nord, favoriti dal clima continentale, a discapito delle esigenze delle
agricolture mediterranee, per le quali l’acqua è un determinante fattore
competitivo”. Lo ha ribadito Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione
Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque
Irrigue (ANBI) all’annuale workshop, dedicato quest’anno alla necessità di
riformare la Direttiva Quadro Acque in discussione a Bruxelles.
A sottolinearlo sono stati il presidente, Josè Nuncio
(Portogallo) e il suo vice, Andres Del Campo (Spagna), che hanno indicato come
la revisione della Direttiva Quadro Acque debba essere uno degli obiettivi del
confronto sulla prossima Pac, così come i finanziamenti per la mitigazione
delle conseguenze dei cambiamenti climatici ed il mantenimento dei contributi
diretti agli agricoltori.
“In Europa -ha ricordato il ministro delle Politiche
agricole, alimentari e forestali e al Turismo, Gian Marco Centinaio- bisogna
tenere il punto, perché l’agricoltura italiana è sotto attacco; dobbiamo
difenderci e contrattaccare, perché non possiamo rinunciare alle risorse della
Pac. Pieno appoggio ad ogni iniziativa, come il Piano Nazionale Invasi,
indirizzato ad aumentare la disponibilità idrica del Paese”.
Donato Di Stefano, presente in rappresentanza di
Cia-Agricoltori Italiani, a margine dell’Assemblea, ha sostenuto che, nella
discussione sulla revisione della Direttiva Acque, occorre far passare il
concetto dell’importanza degli impatti dei cambiamenti climatici sullo stato
delle acque e nel raggiungimento degli obiettivi di qualità. Serve più collaborazione
a livello nazionale e con gli altri Paesi, guardare agli impieghi delle nuove
tecnologie e favorire l’adattamento nella Pac, un tema ora presente ma senza
misure concrete.
Nessun commento:
Posta un commento