“Certo che spacciare per traguardo storico l'Intesa di
Filiera per l'Olio di Oliva, recentemente raggiunta da Coldiretti, Unaprol,
Federolio e Fai, significa aver perso davvero il senso della misura”. Non gira
attorno al problema Franco Guglielmi, presidente di Assoproli e dell'antico
Oleificio Cooperativo I Tre Campanili di Andria. E contesta con decisione – con
ciò unendosi alla levata di scudi di Gennaro Sicolo, presidente nazionale del
C.N.O. - il patto scellerato posto in essere da Coldiretti e Federolio. “La
regia di Coldiretti – attacca Guglielmi - ha un unico obiettivo concreto:
arrivare più in fretta possibile allo sdoganamento di miscele di oli (italiano
+ comunitario o extracomunitario), inseguito per anni e sempre osteggiato dal
mondo della produzione”. “Quella raggiunta è un' intesa farlocca, per la quale
il made in italy è di fatto dimezzato – basterà infatti un blend con almeno il
50% di extravergine italiano – e che va decisamente contro la remunerazione del
lavoro degli agricoltori. Il prezzo politico di 4euro al kg viene fissato
d'imperio ed è ben al di sotto dei costi di produzione, in un frangente in cui
la nostra olivicoltura versa in condizioni di grande ed oggettiva difficoltà”.
“ Nessun atteggiamento ostile – continua Guglielmi – verso gli imbottigliatori
e gli industriali, perchè ognuno fa il suo mestiere. Ma il nostro mestiere è
quello di tutelare senza remore il prodotto nazionale, l'olio di oliva
italiano, ed allo stesso tempo di schierarci al fianco dei produttori e dei
consumatori, cioè al fianco della qualità e della salute.” “ Per questi motivi
- conclude Guglielmi - Assoproli è compatta al fianco di CNO e del suo
presidente ed è pronta a sostenere la petizione on line già lanciata con
successo sul web. Confidiamo che il vento di rinnovamento che arriva dal nuovo
Governo serva a spazzare via il perverso accordo Coldiretti/Federolio e che il
neo ministro dell'agricoltura provveda per tempo a mettere in sicurezza il già
sofferente comparto dell'olivicoltura. Quella italiana in generale, e quella
meridionale più in particolare”.
Infatti, nei prossimi giorni sono programmate riunioni nelle
cooperative socie per decidere ulteriori azioni da intraprendere.
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