Il maltempo torna a colpire duro l’Italia. In
diverse aree della Penisola tra ieri sera e questa mattina si sono abbattuti
temporali, grandinate e anche trombe d’aria che hanno danneggiato seriamente
anche le colture.
Una delle situazioni più gravi è accaduta
nell’Alto Mantovano con un autentico nubifragio con tanto di tromba d’aria e
grandine che hanno danneggiato duramente le coltivazioni di mais e vigneti –
oltre all’ortofrutta e in particolare ortaggi come insalata, verze, zucche,
patate e altro ancora – con aziende agricole allagate e tetti scoperchiati
Situazione critica anche nel Mugello in
Toscana. Il maltempo ha provocato problemi e danni soprattutto nell’area di
valle tra Borgo San Lorenzo, Scarperia-San Piero a Sieve e Vicchio. Ieri, dopo
le 17, il Mugello è stato colpito da forti temporali, e soprattutto tempeste di
vento che hanno causato caduta di piante a terra con problemi al traffico non
solo stradale visto che anche i treni sulla linea ferroviaria Faenza–Borgo San
Lorenzo si sono dovuti fermare per interruzione della linea.
Quello che si è abbattuto con tromba d’aria e
grandinate è stato un vero e proprio nubifragio che ha colpito duramente anche
le coltivazioni di mais e vigneti con aziende agricole allagate e tetti
scoperchiati. A fare le spese sono state soprattutto le coltivazioni di ortaggi
in pieno campo di zucchine, melanzane, peperoni, pomodori e fagiolini. La
grandine ha colpito duro anche sulla frutta con danni a pesche, susine, mele e
kiwi e danni strutturali sugli arboreti
con rami stroncati dal vento.
Nel Ferrarese una forte grandinata
accompagnata da un vento fortissimo ha provocato questa mattina danni ingenti
alle colture nella zona di Mesola. Un fenomeno come sempre improvviso, che ha
colpito a “macchia di leopardo” e non ha lasciato scampo, in particolare, ai
pomodori precoci già pronti per la raccolta.
“Davvero un brutto risveglio per gli
agricoltori delle zone di Mesola – spiega Sergio Vassalli, coordinatore di Agia
(Associazione Giovani Agricoltori) Ferrara – che hanno visto, in pochi secondi,
spazzare via i prodotti, molti dei quali in piena maturazione o già pronti per
la raccolta. I più colpiti sono certamente pomodoro, zucca, mais e soia. La
grandinata ha devastato tutto quello che c’era a nord della Gran Linea, quasi
che la strada abbia segnato una sorta di confine.
In queste situazioni l’assicurazione diventa
davvero fondamentale, ma non è ancora una tendenza così diffusa. Comprendo che
alcune aziende scelgano di non assicurare ad esempio i cereali, perché di
stratta di colture che generano pochissimo reddito, ma alcune aziende del
territorio colpito hanno scelto di non assicurare nemmeno i pomodori. Adesso si
trovano con campi di prodotto precoce spaccato letteralmente a metà, a 10
giorni dalla raccolta e con l’industria di trasformazione che quest’anno hanno
messo paletti più rigidi per il conferimento, tanto che un prodotto grandinato
non viene ritirato. Assicurare le colture come le orticole e frutticole –
conclude Vassalli – significa, in queste situazioni, recuperare anche l’80% del
mancato reddito e di questi tempi non ci si può permettere di fare un’annata in
perdita”.
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