SVILUPPO,
“LA PAC POST2020 MANTENGA UN BUDGET ADEGUATO”, REDDITO, “VALORIZZARE LE
PRODUZIONI NAZIONALI”. FRANCO VERRASCINA NUOVO COORDINATORE DI AGRINSIEME, CHE
RAPPRESENTA IL 60% DELLA PRODUZIONE AGRICOLA NAZIONALE E OLTRE 800MILA PERSONE
OCCUPATE NEL SETTORE
Roma,
3 luglio 2018 - In una fase in cui tutti i sistemi di rappresentanza sono
impegnati a ripensare la propria collocazione, Agrinsieme, nato all'inizio del
2013 e giunto al sesto anno di attività, conferma e rafforza una comunanza di
intenti e di lavoro tra soggetti che rappresentano l’intera filiera e che
vogliono trovare nuovi modelli di sviluppo rispetto alle sfide del mercato:
dalla produzione alla trasformazione, alla fase commerciale.
Agrinsieme,
a cui aderiscono le organizzazioni professionali Cia-Agricoltori italiani,
Confagricoltura, Copagri e le centrali cooperative Fedagri-Confcooperative,
Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla
Alleanza Cooperative Italiane –
Settore
Agroalimentare, rappresenta:
-
oltre i 2/3 delle aziende agricole;
- il
60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale
coltivata; - oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.
Va
sottolineato il dato che Agrinsieme, come aggregazione economica, rappresenta il
35% del fatturato agroalimentare italiano.
Si
riportano di seguito i temi su cui si concentrerà l'azione del coordinamento
nel 2018 e nel 2019, che vede come coordinatore Franco Verrascina, presidente
della Confederazione produttori agricoli Copagri. Verrascina subentra a Giorgio
Mercuri, presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane settore
Agroalimentare, che ha guidato Agrinsieme nell’ultimo anno e mezzo.
LE
NUOVE SFIDE
Nell’attuale
fase delicata della Nazione e dell’Europa, alla luce del Governo appena
insediatosi e in vista delle elezioni europee del 2019, Agrinsieme si
impegnerà fortemente per la stabilità. Stabilità di governo e parlamentare
in primo luogo, rimarcando che le imprese, ora più che mai, hanno bisogno di
saldezza di politiche e di intenti. In questo quadro va riconsiderato centrale
e nevralgico il settore agroalimentare; bisogna intervenire sui mercati in
crisi, rilanciare i consumi, rafforzare l’export, rinsaldare le filiere,
proporre nuove politiche di green economy, produzione sostenibile e gestione
del territorio. E’ inoltre necessario proseguire e rafforzare il lavoro per
favorire il ricambio generazionale e l’innovazione tecnologica delle aziende
agricole italiane e l’accesso al credito delle imprese del primario.
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