Con il caldo anomalo si sta verificando una vera invasione
di sciami di cimici che si stanno moltiplicando nel nord Italia, costringendo
nei centri abitati i cittadini a barricarsi in casa con porte e finestre chiuse
mentre nelle campagne si contano i danni provocati da questi insetti
insaziabili che stanno colpendo soia, mais, pere, mele, pesche e kiwi con danni
fino al 40% dei raccolti nei terreni colpiti. È l’allarme lanciato dalla
Coldiretti per l’arrivo in Italia della “cimice marmorata asiatica” che è
particolarmente pericolosa per l’agricoltura perché prolifica con il deposito
delle uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari alla volta. La
situazione è drammatica soprattutto in Veneto fra Padova, Rovigo, Treviso e
Venezia e in Emilia Romagna dove sono stati gli alberi di pere a Modena e
Ferrara e pesche e kiwi della Romagna mentre a Bologna le cimici sono segnalate
su muri, finestre, tendaggi e anfratti. Presenze sono segnalate anche in altre
regioni, dalla Lombardia a Bergamo Brescia, Mantova, Varese, Milano e Lodi al
Piemonte nelle provincie di Novara Vercelli e Torino.
La diffusione degli insetti, che non hanno in Italia
antagonisti naturali, è stata favorita da temperature ben al di sopra delle
medie, in un 2018 che si classifica fino ad ora come l’anno più bollente dal
1800 con il mese di settembre che ha fatto registrare temperature superiori
addirittura di ben 1,82 gradi e precipitazioni inferiori del 61% la media
storica di riferimento (1971-2000), sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai
primi nove mesi dell’anno.
La lotta in campagna per ora può avvenire solo attraverso
protezioni fisiche come le reti anti insetti a difesa delle colture perché non
è possibile importare insetti antagonisti dalla Cina per motivi sanitari. Se le
cimici provocano vere stragi delle coltivazioni, per l’uomo, oltre al fastidio
provocato dagli sciami che si posano su porte, mura delle case e parabrezza
delle auto, l’unico pericolo è quello di restare vittima del cattivo odore che
gli insetti emanano se schiacciati.
Il nome scientifico è Halyomorpha halys, o cimice marmorata
ed è un insetto originario dall’Asia orientale, in particolare da Taiwan, Cina,
Giappone. Gli studiosi la definiscono una varietà estremamente polifaga che si
nutre di un’ampia varietà di specie coltivate e spontanee. La cimice asiatica
solo l’ultimo dei parassiti alieni che con i cambiamenti climatici hanno invaso
l’Italia, provocando all’agricoltura e alle grandi coltivazioni di soia e di
mais nel nord Italia danni stimabili in oltre un miliardo.
Siamo di fronte ai drammatici effetti dei cambiamenti
climatici che si manifestano con una tendenza al surriscaldamento che si è
accentuata negli ultima anni, ma anche con il moltiplicarsi di eventi estremi,
sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ed anche l’aumento dell’incidenza
di infezioni fungine e dello sviluppo di insetti che colpiscono l’agricoltura.
Fonte: Coldiretti Giovani Impresa
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