Arriva dalla valenciana Unione dei Lavoratori (Uniò de
Lluradors) la denuncia contro le catene della Gdo europea che sembrerebbe
preferire – in questa fase iniziale della campagna spagnola – le varietà
tardive di agrumi sudafricani, ancora in distribuzione, alle precoci iberiche,
coltivate soprattutto nell’area di Valencia. Una strategia commerciale –
corroborata dall’accordo bilaterale Sudafrica-Ue – che di fatto, denuncia il
sindacato, sega le gambe all’export delle clementine spagnole a tutto vantaggio
di quelle prodotte nell’emisfero sud.
“A Valencia – denuncia il sindacato – in questo periodo si
sarebbero dovute iniziare a raccogliere le varietà precoci di mandarini, quali
le sottovarietà di sottovarietà di Satsuma come Iwasaki e Oktsu, e di
Clementine quali Clemerubi, Clemensoon, Oronules, Marisol. La situazione sotto
gli occhi di tutti, invece, è che i frutti già pronti per la raccolta rimangono
a marcire sugli alberi per mancanza di richiesta da parte della Gdo europea”.
Secondo il sindacato valenciano, si tratterebbe di una
precisa strategia della Gdo, un accordo informale confermato dai fatti, i virtù
del quale vengono preferite le varietà tardive sudafricane (in controstagione
ma ancora presenti sul mercato) al posto delle locali precoci, per potere
garantire la presenza della stessa qualità di prodotto (brevettato) durante
tutta la stagione come ad esempio le Nardocott o la Tango.
“La conseguenza – continua l’Uniò de Llauradors – è che il
nostro export delle clementine e dei mandarini precoci, è bloccato. Nei nostri
campi, infatti, non stanno arrivando i buyer delle catene e questo a dispetto
della vivacità commerciale che si riscontra, invece, sugli scaffali. Si
prefigura una stagione di confitti e denunce”.
Autore: Mariangela Latella
Fonte: Corriere Ortofrutticolo
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