Quattro gli obiettivi: concentrare l’offerta,
migliorare il reddito dei produttori, costruire una filiera olivicola moderna e
coesa, difendere il Made in Italy contro le frodi e le contraffazioni.
Duecentocinquantamila produttori, pari al 50% degli olivicoltori italiani, 15
regioni rappresentate attraverso 57 OP (organizzazioni di produttori) sul
territorio che fatturano annualmente circa 54 milioni di euro e che esportano
in 42 paesi del mondo la qualità dell’olio extravergine d’oliva 100% italiano,
monovarietale, Dop, Igp, biologico tracciato e certificato.
Sono questi i numeri di ITALIA OLIVICOLA, la
nuova e prima organizzazione dell’olivicoltura italiana presentata oggi a Roma.
ITALIA OLIVICOLA nasce dalla fusione tra il
Consorzio Nazionale degli Olivicoltori (CNO) e Unasco e punta a rappresentare
gli olivicoltori in uno dei momenti più difficili di sempre per il settore.
“Più di di novant’anni di storia tra CNO e
Unasco si fondono per dare vita a una nuova storia per l’olivicoltura italiana
-ha sottolineato un emozionato Gennaro Sicolo, nuovo presidente di ITALIA
OLIVICOLA-. È un passo fondamentale per centinaia di migliaia di famiglie e
sono orgoglioso di compierlo insieme a Luigi Canino che come me è prima di
tutto un produttore, un olivicoltore. Lotteremo con ancora più forza affinché
venga invertita la rotta di quest’ultimo decennio e l’olivicoltura italiana
possa riprendere a crescere, in termini di capacità produttiva e di abilità ad affrontare
i mercati a livello domestico e internazionale, facendo in modo di
riconquistare la storica posizione di leadership che l'Italia ha lungamente e
solidamente ricoperto in passato -ha rimarcato il presidente Sicolo-. ITALIA
OLIVICOLA ha l'ambizione di essere interlocutore privilegiato delle componenti
industriali e commerciali della filiera, nonché delle Istituzioni pubbliche
nazionali e regionali, per costruire insieme una strategia di sviluppo,
modernizzazione e consolidamento del nostro settore”.
“Sentiamo il peso della responsabilità di dare
risposte agli olivicoltori che ci onorano della loro fiducia e che credono nel
nostro lavoro quotidiano -ha aggiunto Luigi Canino, vicepresidente vicario
della nuova organizzazione-. Abbiamo diverse sfide da affrontare per garantire
il giusto valore alla produzione italiana che mantiene il primato incontrastato
nella qualità, nella ricchezza delle quasi 500 cultivar presenti su tutto il
territorio, nella sostenibilità del nostro sistema basato su tracciabilità e
certificazione del prodotto ed impianti intensivi rispettosi dell’ecosistema”.
Tra gli ospiti al battesimo di ITALIA
OLIVICOLA il presidente nazionale di Cia Dino Scanavino: “Non c’è un problema
di consumi -ha detto-. Bisogna lavorare sulla conoscenza e la valorizzazione
del nostro olio, che è una produzione di qualità”.
Nessun commento:
Posta un commento