Niente proroghe: la fattura elettronica fra privati sarà
obbligatoria da gennaio 2019, ma il decreto fiscale collegato alla legge di
bilancio ha previsto un periodo cuscinetto di sei mesi senza sanzioni. I
comportamenti non sottoposti a multa dipendono dall'entità del ritardo
(previste anche sanzioni ridotte). L'obiettivo dichiarato è di "ridurre
gli effetti negativi dei possibili ritardi nell'adeguamento dei sistemi
informatici".
Da gennaio 2019
Le novità sono contenute nell'articolo 10 del dl 119/2018: se
il contribuente invia la fattura elettronica in ritardo, ma entro il termine di
presentazione della liquidazione periodica IVA (mensile o trimestrale), non
viene sanzionato. Se invece il ritardo supera il termine della liquidazione IVA
del periodo successivo, si paga la sanzione ridotta dell'80% (quindi si paga
solo il 20%).
Le sanzioni per il ritardo dell'emissione della fattura, lo
ricordiamo, sono quelle previste dall'articolo 6, comma 1, del Dlgs 471/1997,
che possono andare dal 90% al 180% dell'imposta relativa. Se però la violazione
non incide sulla corretta liquidazione del tributo, la sanzione è compresa fra
un minimo di 250 e un massimo di 2mila euro.
Da luglio 2019
Il decreto fiscale contiene poi una misura strutturale di
semplificazione, in vigore dal prossimo primo luglio 2019, che permetterà di
emettere fattura entro dieci giorni dall'effettuazione dell'operazione.
Attenzione: per emissione si intende la procedura di invio al Sistema di
Interscambio, sul quale transitano tutte le fatture elettroniche. Questo, in
virtù del fatto che il ritardo in questione non produce effetti
sull'esigibilità e liquidazione dell'imposta. Saranno previste specifiche
regole: in fattura bisogna indicare che l'emissione avviene in data diversa
dall'effettuazione dell'operazione (a meno che, pur differito, l'invio non
avvenga nell'arco della stessa giornata).
Il decreto fiscale, lo ricordiamo, contiene ulteriori misure
di semplificazione sulla fattura elettronica, relative all'annotazione delle
fatture, alla registrazione degli acquisti e alla detrazione IVA.
Fonte: PMI
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