Tra la tarda estate e la prima fase
dell’autunno: ecco il momento buono per procedere alla coltivazione di molti
dei cavoli che solitamente mangiamo in inverno. Sono tante le specie e varietà
che afferiscono alla famiglia delle brassicacee o crucifere, caratterizzate da
piccoli fiori gialli con i petali disposti a croce. Effettivamente la parte che
viene mangiata è un fiore e questo garantisce l’apporto di tantissime sostanze
dall’alto valore nutrizionale. Eccole rapidamente elencate: protovitamina e
vitamina A, vitamine B1, B2, B9 (acido folico), PP, C, (a parità di peso il
cavolo rapa ne contiene più delle arance), K, U. Molto ampia la gamma di
minerali: in primis fosforo, calcio, ferro, zolfo, potassio, rame, magnesio,
iodo, e arsenico. Molto preziose le sue mucillagini, soprattutto per quel che
riguarda la cura delle coliti ulcerose, e altrettanto significativa la sua alta
percentuale di clorofilla, che aiuta l’organismo nella produzione di emoglobina
contrastando così le varie forme di anemia. Da sottolineare, in cavoli e
broccoli, la presenza di antiossidanti e di indoli che si formano quando le
pareti cellulari di questi vegetali vengono spezzate o dal taglio del coltello
o dalla masticazione. Ricordiamo che una specifica molecola organica, l’indolo,
ha straordinarie proprietà antitumorali in particolare per le donne (cancro
all’utero e al seno) riducendo l’azione dell’estradiolo che è alla base dei
meccanismi di duplicazione cellulare, in particolare in quelle cellule contenti
Hpv ossia il virus del papilloma.
Ma veniamo alla coltivazione. I cavoli sono
piante tutto sommato rustiche che però necessitano di terreni molto umidi (non
allagati), di medio impasto e ricchi di sali minerali. Per questo motivo è
necessario avviare la coltivazione in terreni tenuti a riposo o dove siano
state coltivate in precedenza delle leguminose (come piselli, fagioli o
trifoglio). Queste ultime fissano per esempio l’azoto atmosferico e lo
rilasciano nel terreno, sostenendo così la crescita di altre specie.
Le brassicacee si dividono in precoci e
tardive. Quindi è necessario prestare attenzione alla varietà al momento
dell’acquisto. Potremmo comprare piante che, trapiantate a settembre, si
svilupperanno a febbraio o altre già pronte a dicembre. Quando la testa, la
parte che andrà colta, inizia a svilupparsi è fondamentale rincalzare la
pianta, cioè ammucchiare il terreno alla base del fusto. Attenzione alle
gelate! Sono piante resistenti alle basse temperature, ma mal sopportano lunghi
periodi di gelo. Nel caso in cui il meteo non ci assista è necessario
proteggere con delle serre (anche fai da te) i nostri cavoli. Infine ricordiamo
il loro vero “incubo”: la farfalla cavolaia, che depone tantissime uova dando
vita a voracissimi bruchi che in una notte possono distruggerne tutte le
foglie. Contro la cavolaia possiamo usare le consociazioni (per esempio
piantando rosmarino, salvia, timo e sedano vicino ai cavoli). Lo stesso rimedio
vale anche per la mosca. Il suggerimento è quindi quello di controllare la
presenza di uova (di colore giallo e a gruppi) o di bruchi e, nel caso,
rimuoverli. Può sembrare faticoso ma, dopotutto, sono cavoli vostri!
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