
Ma veniamo alla coltivazione. I cavoli sono
piante tutto sommato rustiche che però necessitano di terreni molto umidi (non
allagati), di medio impasto e ricchi di sali minerali. Per questo motivo è
necessario avviare la coltivazione in terreni tenuti a riposo o dove siano
state coltivate in precedenza delle leguminose (come piselli, fagioli o
trifoglio). Queste ultime fissano per esempio l’azoto atmosferico e lo
rilasciano nel terreno, sostenendo così la crescita di altre specie.
Le brassicacee si dividono in precoci e
tardive. Quindi è necessario prestare attenzione alla varietà al momento
dell’acquisto. Potremmo comprare piante che, trapiantate a settembre, si
svilupperanno a febbraio o altre già pronte a dicembre. Quando la testa, la
parte che andrà colta, inizia a svilupparsi è fondamentale rincalzare la
pianta, cioè ammucchiare il terreno alla base del fusto. Attenzione alle
gelate! Sono piante resistenti alle basse temperature, ma mal sopportano lunghi
periodi di gelo. Nel caso in cui il meteo non ci assista è necessario
proteggere con delle serre (anche fai da te) i nostri cavoli. Infine ricordiamo
il loro vero “incubo”: la farfalla cavolaia, che depone tantissime uova dando
vita a voracissimi bruchi che in una notte possono distruggerne tutte le
foglie. Contro la cavolaia possiamo usare le consociazioni (per esempio
piantando rosmarino, salvia, timo e sedano vicino ai cavoli). Lo stesso rimedio
vale anche per la mosca. Il suggerimento è quindi quello di controllare la
presenza di uova (di colore giallo e a gruppi) o di bruchi e, nel caso,
rimuoverli. Può sembrare faticoso ma, dopotutto, sono cavoli vostri!
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