Cesena (7 marzo 2018) – Riflettori mondiali sul settore
peschicolo a Macfrut. Appuntamento nella giornata di apertura della Fiera (9
maggio) nel convegno promosso dal Cso insieme a Macfrut, focus che vedrà la
presenza di esperti del settore dei grandi paesi produttori europei, in primis
Italia, Spagna e Grecia. L’incontro sarà anche un momento di confronto insieme
ad alcuni paesi emergenti del bacino del Mediterraneo, alla presenza anche
della grande distribuzione europea. Nell’occasione saranno presentate le
previsioni di produzione europee per il 2018.
Non è casuale un incontro di questa caratura nella kermesse
di Macfrut. Le pesche e le nettarine, infatti, rappresentano per l’Italia uno
dei principali prodotti frutticoli, e con una produzione attorno a 1.360.000
tonnellate il nostro Paese si gioca il primato europeo con la Spagna.
Secondo i dati del Cso, le pesche da consumo fresco con
circa 590.000 tonnellate, hanno registrato un +10% sul 2016, le percoche con
quasi 85.000 tonnellate, sono salite del 24%, mentre le nettarine si attestano
con poco meno di 690.000 sul +5% rispetto all’anno scorso. In ogni caso
l’offerta italiana di pesche nettarine, nonostante l’aumento rispetto all’anno
precedente, si è posizionata sotto il 4% rispetto alla media degli ultimi anni,
delineandosi così certamente non eccedentaria.
A determinare il quadro negativo per l’Italia è la
situazione al di fuori dei confini nazionali. Quest’anno la produzione in
Spagna è salita del 9% rispetto all’anno precedente, mentre la Francia si
attestata sul +3%. Elevata la variazione percentuale per la Grecia +53%
rispetto alle produzioni particolarmente deficitarie del 2016. Nel complesso
dei principali paesi europei l’offerta 2017 prevista superava del 16% la
disponibilità dell’anno precedente.
Se si analizzano le produzioni europee dal 2000 ad oggi,
soprattutto quelle degli anni caratterizzati da grosse crisi della
peschicoltura come il biennio 2004-2005, ci accorgiamo che la produzione
europea di pesche, percoche e nettarine si era avvicinata ai 4 milioni di
tonnellate. Successivamente l’offerta europea si è aggirata mediamente sui 3,6
milioni di tonnellate, con punte di minimo sui 3,4 milioni di tonnellate, come
il 2016.
Quest’anno, per la prima volta dal 2007, sono state toccate
quota 3.9 milioni di tonnellate, con le pesche e le nettarine, escluse le
percoche, pari a 3 milioni di tonnellate, contro i 2,9 milioni di tonnellate
degli anni passati.
In questa crescita, ha giocato un ruolo importante la
Spagna, che da un potenziale massimo attorno 1,2 milioni di tonnellate, oggi è
in grado di produrre, così come avvenuto quest’anno, 1,5 milioni di tonnellate.
Continua infatti la forte ascesa soprattutto delle pesche piatte che oggi
rappresentano il 50% delle pesche totali spagnole. Parallelamente l’Italia, a
causa degli espianti che si sono avuti negli anni soprattutto nelle regioni del
Nord, ha ridimensionato la propria offerta, passando da 1,7 milioni di
tonnellate a circa 1,3 milioni di tonnellate.
Questo è il nodo che sta alla base della recente crisi
peschicola, che ha interessata tutta l’Europa.
Insieme alla crescita della produzione europea che porta a
uno squilibrio fra domanda e offerta, negli anni in cui la produzione si
avvicina al potenziale, altri fattori parte in causa della crisi di questo
mercato: la grande disaggregazione dell’offerta, gli alti costi di produzione,
nuovi competitors si affacciano sul mercato, e la concorrenza sul mercato di
nuovi prodotti, il protrarsi dell’embargo russo. Ultimo, non meno importante, i
problemi congiunturali legati agli andamenti climatici che per un prodotto come
le pesche e le nettarine, non adatto alla lunga conservazione, possono
inficiare in maniera significativa l’andamento di mercato.
Tutti questi temi saranno oggetto di riflessione nel
convegno peschicolo, che vedrà incentrata la discussione sulle tendenze
produttive in atto nella campagna 2018. Poter disporre di dati previsionali in
anticipo rispetto alla raccolta diventa per questo prodotto indispensabile per
poter poi mettere in atto le strategie correttive che eventualmente si andranno
a delineare.
Nessun commento:
Posta un commento