
Se si considera che la dimensione media di un’impresa
agricola italiana è di circa otto ettari il “prezzo d’ingresso” per un giovane
agricoltore rischia di diventare proibitivo e ciò rappresenta un grave
problema, anche per le difficoltà di accesso al credito, in un momento peraltro
dove la “voglia di campagna” è ai massimi storici. Lo dimostra l’aumento del 6%
nel 2017 delle imprese agricole italiane condotte da under 35, salite a 55.121,
cifra che regala all’Italia il primato in Europa per numero di aziende giovani.
Una voglia di campagna che è oggi sostenuta da una serie di misure previste
dalle politiche nazionali e comunitarie, a partire dai Piani di sviluppo
regionali (Psr) che prevedono appositi bandi per favorire l’insediamento e gli
investimenti dei giovani in agricoltura. Si tratta di un’opportunità importante
che non riesce però a soddisfare appieno l’enorme mole di domande che vengono
alle imprese under 40.
Anche per quanto riguarda l’accesso alla terra sono stati
predisposti piani di sostegno come la Banca della Terra, un progetto previsto
dal Collegato Agricolo con l’obiettivo di cedere i terreni di proprietà delle
pubbliche amministrazioni alle giovani imprese. Sul fronte del credito
Coldiretti ha inoltre messo in campo con Creditagri un progetto espressamente
rivolto ai giovani per favorire gli investimenti attraverso un sistema che
permette di abbattere i tempi di accesso al credito pubblico e privato da 20
mesi ad appena 2 mesi. Un impegno che negli ultimi 3 anni ha portato al
finanziamento di oltre 650 progetti per un importo di 60 milioni di euro.
Fonte: Il Punto Coldiretti
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