Ci vorrà minimo un mese, forse anche di più. Una volta
scrutinate tutte le schede e proclamati i risultati comincerà la maratona
politica per trovare i nuovi presidenti delle Camere e formare il nuovo
governo.
Queste le tappe.
8-9 MARZO. I nuovi deputati e senatori possono cominciare a
registrarsi in Parlamento: gli viene consegnato il tesserino.
23 MARZO. Prima seduta delle nuove Camere. Per scegliere chi
presiederà questo primo appuntamento delle nuove assemblee i regolamenti
parlamentari fissano criteri diversi. A Palazzo Madama l'onore spetterà al
senatore più anziano, che è l'ex presidente della Repubblica e senatore a vita
Giorgio Napolitano (93 anni). Alla Camera invece a dirigere la prima seduta
andrà il vicepresidente della passata legislatura che ebbe più voti: se sarà
rieletto toccherà al Pd Roberto Giachetti (ebbe 253 voti), altrimenti si
passerà al cinque stelle Luigi Di Maio (173 voti) e quindi a Maurizio Lupi (145
voti). Se tra i nuovi deputati non ci dovesse essere nemmeno un ex
vicepresidente, sarà chiamato a presiedere il deputato più anziano.
L'ELEZIONE DEI PRESIDENTI DELLE CAMERE: La prima seduta sarà
dedicata alla proclamazione degli eletti e all'elezione dei nuovi presidenti.
Al Senato si farà presto, massimo due giorni:se dopo tre votazioni nessuno
supera la maggioranza assoluta si va al ballottaggio tra i due più votati. Alla
Camera, invece, i tempi possono essere più lunghi:per eleggere il nuovo numero
uno dell'assemblea serve la maggioranza dei due terzi nei primi tre scrutini,
poi la maggioranza assoluta, e si va avanti così fino alla fumata bianca.
25 MARZO: entro questa data i parlamentari devono aver
comunicato a quale gruppo vogliono appartenere.
27 MARZO: entro questa i gruppi parlamentari avranno eletto
i loro presidenti.
FINE MARZO-INIZIO APRILE: Una volta eletti i presidenti di
Camera e Senato e formati i gruppi parlamentari, Gentiloni rassegna le
dimissioni e partono al Quirinale le consultazioni per la formazione del nuovo
governo. La settimana di Pasqua (che quest'anno cade il primo aprile) non
dovrebbe bloccare i lavori. Al Quirinale saliranno i presidenti delle Camere,
gli ex capi dello Stato e i rappresentanti dei gruppi parlamentari. Al termine
Mattarella deciderà il da farsi: incarico esplorativo (se la situazione dovesse
essere ancora confusa) o incarico pieno, per formare il nuovo governo. Nel
frattempo continua a governare Gentiloni, in carica per gli affari correnti.
IL NUOVO GOVERNO: se l'incaricato scioglie la riserva,
presenta la lista dei ministri al presidente della Repubblica, giura con la sua
squadra al Quirinale e va alla Camera e al Senato per ottenere la fiducia. Se
invece rinuncia, nuove consultazioni e nuovo incarico. Una volta ottenuta la
fiducia dei due rami del Parlamento il governo non ha altri adempimenti da
compiere e può cominciare il suo lavoro.
Fonte: Ansa.it
Autore: Marco Dell’Omo
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