
Lo scopo è quello di armonizzare l’omologazione di queste
macchine e di aumentarne la sicurezza di impiego, a livello europeo, sia per
gli operatori, sia per l’ambiente. Si tratta di un grosso cambiamento che
comporterà non poche difficoltà per i soggetti attuatori e che si tradurrà,
come già sta avvenendo, in un aumento dei costi delle macchine agricole.
L’applicazione della normativa sulle emissioni e sulla rumorosità dei motori
richiede infatti dei costi di progettazione e di industrializzazione non
indifferenti. Federunacoma stima che la MR e la normativa sulle emissioni
inquinanti, nel periodo 2015-2021, produrranno un aumento dei costi del 40%.
Questo si ripercuoterà negativamente sulle imprese agricole del nostro Paese,
in prevalenza caratterizzate dalla ridotta dimensione aziendale che ne limita
la capacità di investimento. Per contro,
anche l’industria meccanica del settore, oltre dovere sostenere gli oneri
finanziari, incontrerà non poche difficoltà teconologico-costruttive di
adeguamento, in quanto orientata nella produzione di trattori di bassa e media
potenza, oltre che di particolari tipologie, come quella dei trattori stretti
per vigneto. Il forte incremento delle immatricolazioni di trattori nel 2017
rispetto al 2016, 22705 immatricolazioni contro 18341 (incremento del 24%
circa), è in larga misura dovuto all’adozione di politiche di marketing
specifiche per promuovere le vendite, prima dell’entrata in vigore del
Regolamento, degli stock già prodotti.
E’ auspicabile che l’innovazione introdotta dalla nuova
normativa trovi, a livello europeo, nazionale e regionale (PSR), adeguate
politiche di incentivazione in modo da non penalizzare il mondo agricolo e
quello dei costruttori di macchine agricole.
Autore: Pietro Piccarolo
Fonte: Accademia dei Georgofili
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