venerdì 3 aprile 2020

Allevatori e Caseifici di Putignano, Noci e Gioia: scontro sul prezzo del latte

Sud Est barese - In piena emergenza coronavirus, qualcuno tenta di approfittarne giocando al ribasso su generi alimentari di prima necessità come il latte, con insostenibili riduzioni unilaterali del prezzo pagato agli allevatori, nonché condizionando l’eventuale pagamento del saldo al ricevimento degli annunciati contributi pubblici che non si sa se, in che misura e  quando arriveranno.

E’ quanto accaduto nelle scorse ore nel Sud-Est barese, quando quattro caseifici di Putignano, Gioia del Colle e Noci, hanno inoltrato agli allevatori del territorio una lettera con la quale li informano che il prezzo del latte alla stalla sarà pagato in acconto a € 0,36 (contro i 0,40+iva) al litro, e che la restante somma trattenuta maturerà e sarà rimborsata, da caso a caso, in base agli accordi che saranno raggiunti con le Istituzioni.

In pratica, qualora ai suddetti caseifici non saranno garantite forme di sostegno pubbliche, non riconosceranno il saldo del pagamento per il latte conferito. Tra l’altro i caseifici, a metà marzo, avevano già richiesto e concordato con gli allevatori una riduzione della fornitura del latte, a causa del calo dei consumi.

Immediata la reazione aziende dell’agroalimentari e comparto zootecnico, del latte in particolare dei produttori di latte che già sono in grosse difficoltà per il calo dei consumi, con perdite intorno al 20-30% e che oggi si vedono decurtare il prezzo del latte, oltretutto in acconto, alla fine del mese di marzo, ovvero imponendo agli allevatori di emettere retroattivamente fatture a prezzo ridotto.

Una condotta definita «speculativa e sleale» da Coldiretti che, unitamente all’Associazione Regionale Allevatori, dopo aver bollato come «irricevibile», la richiesta dei quattro caseifici Gioiella, Deliziosa, Artigiana e Palazzo, ha invocato l’intervento urgente del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e dei Prefetti della Puglia.

«La condotta sleale è 'giustificata' dal mondo della trasformazione con la ridotta vendita di prodotti lattiero – caseari nei canali HoReCa – Si legge nel documenti della Coldiretti -  Sottacendo di contro che sono aumentate nella GDO – insiste Coldiretti Puglia - le vendite di latte Uht del 33,4% e di mozzarelle del 47,8% secondo i dati IRI (Ipermercati, Supermercati, Discount, Libero Servizio) e del 20% di latte e derivati, secondo i dati Ismea – Nielsen. A dir poco singolare che, a fonte dell'atteggiamento dei trasformatori pugliesi che dovrebbero avere a cuore il destino della filiera del territorio, grandi industriali e multinazionali quali Auricchio, Parmalat, Invernizzi stiano continuando a fare accordi per il ritiro del latte senza alcuna riduzione del prezzo».

Argomentazione che hanno sollecitato la rapida risposta del Ministro Bellanova, la quale già martedì sera 31 marzo con una nota stampa sottolinea: «Non c’è spazio per chi approfitta dell’emergenza. Le imprese segnalino speculazioni e pratiche sleali alla casella di posta elettronica attivata dal ministero. In questo momento delicatissimo – Rimarca Bellanova – l’intera filiera agroalimentare sta dando un contributo vitale al Paese, assicurando continuità nella produzione, distribuzione e approvvigionamento dei beni prima necessità…. Per questo abbiamo previsto multe da 15mila a 60mila euro per chiunque  metta in atto pratiche sleali tra acquirenti e fornitori, colpendo il Made in Italy e danneggiando la nostra reputazione. Da oggi organizzazioni agricole, consorzi associazioni di produttori, hanno uno strumento in più che per impedire azioni di questa natura».


Autore: Patrizio Pulvento
Fonte: Putignano Informatissimo

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